110 ANNI FA NACQUE A SULMONA “LA LOCOMOTIVA”, FOGLIO NAZIONALE DEI FERROVIERI
Vide la luce centodieci anni fa, il 1° ottobre del 1905, “La Locomotiva”, il quindicinale nazionale del Sindacato Conduttori Locomotive e Fuochisti, Guidatori Treni Elettrici e Affini, fondato qui a Sulmona. Nel capoluogo peligno il periodico ebbe la sede nazionale e la redazione centrale, stampato per i tipi della Tipografia Angeletti prima e Antonio Damiani poi. La nascita del giornale, che diverrà organo di tante battaglie in difesa dei diritti dei lavoratori delle ferrovie, avvenne in un momento storico cruciale. Quell’epoca infatti precedette di pochi mesi la fondazione del Sindacato Ferrovieri Italiani (SFI), avvenuta ad opera degli unionisti del SCL (Sindacato Conduttori Locomotive) e del SOF (Sindacato Operai Ferroviari). Il giornale sulmonese, sebbene ebbe vita breve, cessando le pubblicazioni nell’agosto del 1906, fu importante perché riuscì a stimolare ed interessare la categoria dei ferrovieri al dibattito sulla nazionalizzazione delle Ferrovie e sull’unificazione delle diverse categorie di lavoratori che operavano nella rete Fs, come operai, cantonieri, manovratori, deviatori, casellanti, capi treno, capi stazione, oltre ovviamente a macchinisti e fuochisti, nel Sindacato unitario ferrovieri e più tardi nel processo di fondazione della CGdL, la confederazione generale dei lavoratori. Non fu casuale la nascita di un giornale dei ferrovieri proprio a Sulmona. Anzi fu la testimonianza della vitalità e dell’importanza che da subito i ferrovieri ebbero nella storia della città, da quel periodo in avanti, fino ai nostri anni. All’epoca il capoluogo peligno infatti rappresentava un nodo ferroviario strategico, tra Abruzzo, Lazio e Campania per i collegamenti con Castellammare Adriatico ( Pescara), linea in esercizio dal 1875, Roma, linea inaugurata il 28 luglio 1888 ed elettrificata nel febbraio del 1933, Isernia e L’Aquila. Agli inizi del Novecento, il Deposito Locomotive di Sulmona divenne destinazione di “punizione” per quei ferrovieri che si erano distinti per attivismo sindacale, in particolare macchinisti e fuochisti provenienti dal Nord Italia. Furono loro a dar vita in città ad una intensa attività politica e sindacale che portò alla costituzione del primo circolo socialista e alla nascita di un importante e battagliero nucleo sindacale. Questi macchinisti erano sotto il “vigile” controllo delle autorità, al punto tale che il Prefetto dell’Aquila segnalò la presenza, ritenuta sovversiva, del circolo ferroviario sulmonese al Ministero dell’Interno. Dunque si può dire che i ferrovieri rappresentarono l’elemento costitutivo della storia sociale sulmonese, per il contributo dato alla crescita culturale, politica e sindacale della città e del territorio. “Sfogliando alcune pagine de ” La Locomotiva” si tocca con mano il senso di giustizia sociale, solidarietà, umanità che questi uomini, attraverso le varie corrispondenze da ogni parte d’Italia, trasmettevano in ogni luogo di lavoro – sottolinea Damiano Verrocchi, già segretario provinciale della Cgil – Il gran numero di ferrovieri presenti a Sulmona, oltre mille ad inizi del Novecento nel solo scalo ferroviario cittadino, determinò un radicale cambiamento nella realtà economica e sociale del comprensorio fino ad allora caratterizzata esclusivamente da attività agro-pastorali”. Sulmona è stata ” Città Ferroviaria” per le molteplici attività legate alla strada ferrata: dalla politica al sindacato, dal mutualismo, alle lotte sociali, dalle iniziative di associazionismo e solidarietà fino alla promozione di attività culturali. Basterà ricordare le ” Case dei ferrovieri” costruite nei pressi della Villa Comunale e in viale Stazione, il Dopolavoro Ferroviario con le sue molteplici attività, tra le quali la ” Befana del ferroviere” per i più piccoli che si è celebrata fino agli inizi degli anni ’60, la Cooperativa di consumo ” La Provvida” che offriva prodotti alimentari a prezzo politico non solo ai ferrovieri, ma a tutti i cittadini e ad attività ricreative e di cultura, come la Filodrammatica. Tutti segni di una categoria viva che riuscì a modernizzare la città, incidendo sulla sua evoluzione. Il foglio dei ferrovieri, unico giornale nazionale nato a Sulmona, cessò le sue pubblicazioni il 20 agosto 1906. “E ci lasciamo così in fretta come uno schianto… Lasciamoci dunque con una promessa: dovunque e sempre lotteremo per altre conquiste, proseguiremo con maggior lena nella nostra missione di educatori e di militi dell’ideale pel trionfo del socialismo e delle nostre organizzazioni“. Si legge nell’ultimo numero.