CAMPO PROFUGHI A PREZZA, L’IMPRENDITORE: ECCO IL PROGETTO

Sorgerà in un’area nel territorio del comune di Prezza, nelle vicinanze dell’ex fonderia Fo.ce.it e ospiterà sessanta profughi, provenienti da Siria e Pakistan, il campo, con moduli abitativi prefabbricati, ideato dalla Csa, centro servizi accoglienza, società con sede a Prezza. “L’idea è nata dal nostro amministratore unico, Nunzio Berardi, memore della storia di emigrazione vissuta dalla sua famiglia d’origine in Australia – ha spiegato l’imprenditore Giovanni D’Andrea – un gruppo di profughi, o meglio rifugiati politici che scampano alle guerre che si combattono nella loro patria, sarà ospitato in questo qualificato campo di accoglienza”. Nella lettera al Prefetto dell’Aquila, Vittorio Alecci, l’amministratore della Csa ha sottolineato che la società peligna è “nella condizione di poter assicurare soluzione alle esigenze che la Prefettura potrebbe trovarsi ad affrontare” aggiungendo che “la struttura è in grado di garantire assistenza e mantenimento alle condizioni previste dal capitolato di bando emesso dal Ministero dell’Interno”. All’approvazione del progetto manca solo il via libera del Suap del Comune di Prezza, lo Sportello unico per le attività produttive, e subito dopo inizieranno i lavori di realizzazione delle strutture abitative. I tempi previsti per l’avvio dei lavori sono di circa due mesi. “Per illustrare i dettagli e le opportunità sociali, culturali ed economiche che il territorio potrà trarre dal progetto” l’amministratore della Csa ha chiesto al sindaco di Prezza, Ludovico Iannozzi ed ai sindaci aderenti all’associazione Terre dei Peligni, alle forze dell’ordine, un incontro da tenere nei prossimi giorni. Per i primi mesi dell’anno nuovo i prefabbricati saranno pronti. “Non entro in polemica con nessuno, anche se leggere o ascoltare inesattezze o addirittura bugie grossolane sul caso non è stato gradito, posso però con tutta lealtà rassicurare i cittadini e amministratori di Prezza e del comprensorio sulla positività di questo nostro progetto – ha concluso D’Andrea – una sessantina di ospiti, che meritano comunque rispetto per la loro dignità e per la loro condizione di profughi, sarà solo di passaggio nel nostro territorio, destinata in Paesi del Nord Europa, come Germania e Svezia, e quest’operazione, tutta nata alla luce del sole, potrà portare benefici all’economia locale, con il suo indotto, quindi non sarà un’operazione compiuta a beneficio di qualcuno, che ne dovrà trarre profitto”.

giovanni d'andrea