SPUNTA L’IDEA DI UN CENTRO DI ACCOGLIENZA A PREZZA ED E’ SUBITO POLEMICA
L’idea della realizzazione di un centro di accoglienza per i profughi nel territorio comunale di Prezza,al confine con Pratola, ha agitato le acque nel comprensorio della Valle Peligna. Una notizia che, nonostante al momento resti ancora tra intenzioni e proposte, è trapelata scaldando subito gli animi non solo della popolazione, ma anche di due consiglieri di minoranza del Comune di Pratola, Antonio Di Nino e Antony Leone, i quali, volendo vederci chiaro, hanno presentato oggi un’interpellanza al sindaco Antionio De Crescentiis, affinchè riferisca in aula consiliare tutte le informazioni al riguardo, in quanto “sembrerebbe che qualcosa si muova anche nel Comune di Pratola e nello specifico all’interno dell’area dell’ex Fonderia Foceit”. Sembra però che nemmeno dalla residenza municipale pratolana ne sappiano di più. Contattato telefonicamente dalla redazione di Reteabruzzo, il sindaco di Prezza Ludovico Iannozzi ha tagliato corto, senza alcun chiarimento, ma rimandando a una nota postata sulla pagina Facebook del Comune, in cui si spiega la vicenda. In sostanza un polverone che non troverebbe al momento riscontri concreti.
Il primo cittadino racconta di essere stato contattato in maniera informale da una cordata di imprenditori intenzionati a realizzare un campo di accoglienza su terreni privati situati nel territorio di Prezza, a confine con Pratola e “a prescindere dalle opinioni personali circa la politica della accoglienza” precisa che l’amministrazione “si è subito attivata per capire l’iter e le competenze specifiche al riguardo”. Il dirigente della Prefettura ha poi chiarito che “le autorizzazioni per i centri di accoglienza spettano solo al Ministero degli Interni e che gli Enti Locali non hanno alcuna voce in capitolo”. Alla Prefettura e agli imprenditori è stato chiarito, ieri, che il Comune di Prezza sarà interessato solo per quanto riguarda la costruzione dei moduli abitativi e non per la loro destinazione d’uso.
“Appena verrà formalizzata la richiesta per la costruzione stessa” specifica il sindaco “sarà cura dell’amministrazione comunale fare le valutazioni di legge, ossia se trattasi di una semplice presa d’atto o siano necessarie le autorizzazioni di rito e, in questo caso, valutare attentamente la normativa vigente per formulare un giudizio, positivo o negativo, comunque dettato dalla legge e non dalle idee personali del sindaco o degli Amministratori”. In via del tutto informale sembrerebbe che, trattandosi di strutture temporanee, non sia necessaria la valutazione del Consiglio Comunale circa la variazione di destinazione d’uso dell’area interessata, ricadente secondo il PRE in area artigianale e commerciale. “Trattandosi di materia di alto allarme sociale e fonte di opinioni politiche e personali varie e contrastanti, sarà impegno mio personale e dell’Amministrazione stessa procedere secondo quanto dettato dalle normative vigenti, impegnandosi a tenere costantemente informata la popolazione”. Conclude il primo cittadino sostenendo che nel caso in cui si dovesse formulare un parare del Comune, sarà coinvolta la popolazione con assemblee pubbliche.