NOTTI VIOLENTE IN CITTA’, “SOVRANITA’ SULMONA”: UN TAVOLO PER STRATEGIA COMUNE E CONDIVISA

“E’ necessario alzare il livello di attenzione sulla comunità della valle Peligna” afferma in un comunicato stampa Alberto Di Giandomenico, leader di Sovranità Sulmona (il movimento che fa capo a Salvini), richiedendo al sindaco Ranalli un “tavolo tecnico di confronto  tra rappresentanti locali e forze dell’ordine per mettere in campo una strategia comune ed efficace che coinvolga e protegga i cittadini e che sia da monito a quanti credono di vivere in un Far West comportandosi da padroni e rifiutando le regola”. E’ la prima reazione di un movimento politico dopo i fatti avvenuti lo scorso sabato notte (clicca). “Furti in abitazioni sempre più frequenti, rapine, aggressioni e risse, i timori e le preoccupazioni non mancano in città,  ma sembra che la politica rivolga il suo sguardo solo alle cose futili, misere e che diano profitto immediato invece di guardare la centralità di ogni persona. Occorre muoversi, definire una strategia unica e condivisa per non trovarci impreparati difronte ad un crescendo di situazioni di pericolo, tensione e disagio” continua Di GiandomenicoConosciamo i focolai su cui intervenire e da non sottovalutare e su questi occorre operare per conservare della città il tesoro più prezioso, la sua sicurezza che oggi è messa in discussione”. Si rivolge, poi ai cittadini, e li invita “a fare la loro parte segnalando situazioni sospette e creando una rete di collaborazione con le forze dell’ordine”.  Propone la reintroduzione “di due figure, in passato molto apprezzate dalla popolazione: il carabiniere e il poliziotto di quartiere e non solo in centro storico. E’ giusto rafforzare i pattugliamenti e intensificarli anche nelle periferie urbane, soprattutto in orari notturni e nella fine settimana, inclusi i controlli stradali e verso gli automobilisti sempre più indisciplinati”.

LE PROPOSTE

Avanza proposte Di Giandomenico: ”Consapevole delle carenze di personale nel Comando dei carabinieri, nel Commissariato di Polizia e nella Polizia penitenziaria del carcere di alta sicurezza di via Lamaccio, si potrà fare il punto sulla situazione degli organici attuali proprio nel tavolo cittadino  sulla sicurezza e valutare le risorse disponibili rispetto a quelle necessarie per prevenire pericoli e altri incidenti e per evitarne di più gravi. Si può programmare una campagna di sensibilizzazione per l’attivazione di una serie di accorgimenti di tutela e buona norma indirizzati al cittadino e anche per non favorire azioni criminali (lasciando ad esempio le chiavi in luoghi facilmente accessibili o l’accertamento dell’identità nel caso di sconosciuti che si avvicinano o di tentativi di truffe). Tra queste azioni sarebbe utile programmare l’aggiunta di impianti di videosorveglianza pubblica da installare nelle periferie, garantire un doppio collegamento degli allarmi alle forze dell’ordine e alla vigilanza privata, munire gli ingressi di abitazioni e aziende e i giardini pubblici di particolari sistemi come i sensori che si illuminano al passaggio e che mettono in evidenza eventuali presenze non gradite – conclude Di Giandomenico – l’incontro sulla sicurezza deve portare ad un’azione comune e condivisa anche per indirizzare ai ministeri dell’interno e della difesa una richiesta di rafforzamento degli organici per la serie di interventi e di controlli necessari al territorio peligno. Se le richieste non avranno soddisfazione bisognerà organizzarsi di conseguenza e pensare ad ausili diversi impiegando i volontari in concedo delle forze dell’ordine per azioni di tipo preventivo e contenitivo, interessando anche la polizia locale (municipale e provinciale) nell’attività di sorveglianza per compensare così il deficit di personale di pubblica sicurezza, evitando che tensione e insofferenza abbiano sfoghi e conseguenze ancora più pericolose”.