LA SUGGESTIVA “CORSA DEGLI ZINGARI” TORNA A RIVIVERE A PACENTRO DOMENICA

Una tradizione antichissima quella della “Corsa degli Zingari” (corsa degli scalzi) a Pacentro, che tornerà a rivivere domani 6 settembre. La suggestiva manifestazione, lunga 565 anni, richiama ogni anno molti turisti, studiosi, antropologi, fotografi, giornalisti, curiosi e appassionati di un rito molto sentito dai pacentrani. Un evento organizzato dall’associazione culturale “Corsa degli Zingari”. 38 i partecipanti nel 2014, segnando quella come l’edizione più ricca di iscritti.  Un rito carico di emozione, di storia e tradizione, a cui si mescolano credenze popolari che si ripete nella devozione della Confraternita lauretana. A fare da anteprima alla singolare gara è la corsa degli “zingarej” (zingarelli), che parte alle 17, quando i bambini, tra i 7 e i 12 anni, si sfidano correndo a piedi nudi lungo le stradine del paese. Con il sogno nel cuore, da buoni pacentrani, di poter vincere su quel sentiero impervio dei grandi scendendo il più rapidamente possibile da Colle Ardinghi. E’ proprio dalla collina che guarda il paese, che, secondo secolare usanza, alle 18 (dopo i fuochi pirotecnici) e al suon della campanella dalla chiesetta della Madonna Di Loreto, i concorrenti, solo maschi, partono.  Dalla Pietra Spaccata, la grande roccia tricolore, si precipitano di corsa affrontando la ripida disces lunga un chilometro. A piedi scalzi. Tra sterpi, rami, pietre e rovi. Una manciata di minuti per quella corsa cruenta e affascinante. Dopo la risalita verso il paese, uno dopo l’altro gli “zingari” (chiamati così perchè scalzi) entrano nella chiesetta della Madonna di Loreto, esausti, sofferenti in volto, con le piaghe ai piedi. Si gettano a terra e attendono, ancora con il fiatone di chi ha corso con anima e cuore, che il personale della Croce Rossa, proceda con le medicazioni ad ognuno dei partecipanti. Il dolore nel fisico, ma la gioia nel cuore. I primi tre vincitori vengono portati a spalla, in trionfo come antichi combattenti, svettando sulla folla che li acclama seguendoli in processione lungo le stradine del paese. Il primo arrivato si aggiudica il Palio di Stoffa, che sarà consegnato in una cerimonia nella piazza centrale della paese in festa, tra fuochi d’artificio, allegria, colori e l’identità del borgo torna a pulsare, raccontando i mos maiorum del tempo antico.

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