IL “FUOCO DEL MORRONE” UNISCE COMUNITA’ PELIGNE E AQUILANE NEL NOME DI CELESTINO
Il Fuoco del Morrone rinnova il legame tra le comunità peligne e aquilane nel nome di Celestino V. Con l’accensione del tripode della Pace davanti la Rotonda di San Francesco a Sulmona ha preso il via il cammino del Perdono, che, dall’Eremo di Sant’Onofrio, in cui Fra Pietro da Morrone scelse di vivere per sessant’anni, il prossimo 23 Agosto approderà all’Aquila per dare vita alla 721ª Perdonanza Celestiniana, quest’anno dedicata al tema dell’integrazione. Il percorso della settimana del Perdono è cominciato domenica sera, quando la fiaccola, accompagnata in corteo da numerosi tedofori, ha illuminato il Morrone, partendo dalla chiesa rurale di San Pietro Celestino fino ad arrivare a Sulmona. Suggestiva cerimonia ieri sera per l’accensione del tripode nel cuore storico di Sulmona, dove musici e sbandieratori della Giostra cavalleresca di Sulmona hanno accolto la Fiaccola, scortata dal corteo di tedofori aquilani e peligni, che, dopo la benedizione ricevuta davanti la Cattedrale di San Panfilo, ha reso omaggio alla statua di Celestino V in Corso Ovidio e ha raggiunto la Rotonda di San Francesco. Emozionante per il vicesindaco di Sulmona, Luisa Taglieri, il momento della lettura della Bolla e della firma della pergamena della Perdonanza, come emozionata si è definita l’assessore comunale dell’Aquila, Emanuela Iorio, nel partecipare all’importante manifestazione, tra colori e suoni della Giostra e il messaggio di pace e perdono legato a Fra’ Pietro da Morrone. Presenti il presidente della Provincia e sindaco di Pratola, Antonio De Crescentiis, il presidente dell’Associazione Celestiniana di Sulmona, Giulio Mastrogiuseppe, il responsabile del movimento celestiniano, Floro Panti, e la guida spirituale Padre Quirino Salomone. La staffetta del Perdono questa serà toccherà Pratola Peligna, alle 20.30, nella chiesa dedicata proprio a Celestino V, Santo Patrono del paese, proseguendo poi alla volta di Castelvecchio Subequo, attraversando i comuni dell’aquilano sulle orme di fra’ Pietro, fino ad approdare nel capoluogo abruzzese per l’accensione del tripode nella Perdonanza Celestiniana. Un itinerario che ricalca quello che Pietro Angelerio, una volta nominato Pontefice, percorse alla fine di Agosto nel 1294 per arrivare all’Aquila e ricevere le insegne papali nella Basilica di Collemaggio da lui fatta costruire.