BANCONOTE FALSE, ARRESTATO UN VENTUNENNE
Avrebbe fatto acquisti in un negozio di Castel di Sangro con delle banconote false, per poi tentare di spenderne altri sia in un bar nella zona di San Francesco che in una tabaccheria di Porta Napoli a Sulmona, è stato arrestato lo scorso sabato dai carabinieri di Sulmona insieme ai colleghi di Castel di Sangro M.P., classe ’94, originario della provincia di Napoli, trovato con 36 banconote false tutte del taglio da 50 euro nella casa di Ateleta in cui abitava da una settimana. Tutto è scaturito da dall’allarme lanciato dal proprietario del bar di Sulmona, in cui il giovane avrebbe, pochi minuti prima, tentato di spendere una banconota da 50 euro ritenuta falsa. Il barista sospettando della falsità del denaro, oltre a non accettarli ed attendere che il giovane se ne andasse, è uscito dal locale in cui era presente il Comandante della Stazione di Sulmona, maresciallo Luigi Lucente. Attraverso la descrizione fornita tempestivamente del titolare del bar il carabiniere è riuscito a rintracciarlo dopo pochissimo nei pressi di Porta Napoli dove, dopo aver richiesto l’ausilio di una pattuglia, ha fermato il giovane. Dalla perquisizione sarebbe saltata fuori la banconota falsa e beni acquistati poco prima in un esercizio commerciale di Castel di Sangro, a cui è stato possibile risalire grazie allo scontrino fiscale che sarebbe stato conservato all’interno della busta. I militari hanno poi contattato il negozio sangrino, scoprendo che aveva denunciato di aver subito la spendita di una banconota falsa da 50 euro fornendo una descrizione che risulterebbe compatibile con quella del ventunenne. I negozianti sono stati invitati a recarsi nella caserma di Castel di Sangro per formalizzare la denuncia e il giovane è stato accompagnato nella Caserma di Via Sallustio a Sulmona per ulteriori accertamenti. La merce del negozio di Castel di Sangro, insieme al denaro consegnato come resto da quel negoziante al giovane arrestato, sono stati riconsegnati all’avente diritto. Il ventunenne, dopo le formalità di rito è stato portato nel carcere di Sulmona come disposto dal magistrato Stefano Iafolla.