GIOSTRA, DI GIANDOMENICO CONTRO I PROFUGHI NEL CORTEO: “INTEGRAZIONE VUOL DIRE TOGLIERE I TELI DALL’ACQUEDOTTO”

A “Sovranità Sulmona” non va giù il fatto che nel corteo storico della Giostra d’Europa sfilino i profughi che da maggio sono ospiti della città. Un segno di integrazione quello inteso dalla vicesindaco Luisa Taglieri promotrice della proposta, che è stata oggi contestata da Alberto Di Giandomenico, ex Casapound. Integrazione, secondo il movimento sulmonese che fa riferimento a Salvini significa “rimuovere teloni e reti che sono state installate al solo scopo d’impedire, ad una parte importante della popolazione, di vedere e di assistere”. In questo senso l’ex esponente di Casapound  “invita l’associazione ad integrare davvero, ad aprirsi a tutti coloro che sono in difficoltà, ad aprire le porte del torneo” parlando di contraddizione ” rispetto al discorso dell’inclusività, è palese l’uso improprio della parola integrazione, strumentalizzata se ad essere esclusi dalla manifestazione è proprio la città che non può più permettersi svaghi”. Testuali parole. “Queste singolari iniziative d’integrazione” scrive Di Giandomenico “sono lette purtroppo come una vera e propria provocazione se tra molti sulmonesi e il campo di gara si frappone un bel telo bianco. Tanti sono costretti a seguire al buio, da lontano.  L’integrazione” a detta di Di Giandomenico “va intesa in senso assoluto, non va strumentalizzata, non può essere solo uno spot. Il discorso va esteso a tutti coloro che versano in una situazione di bisogno altrimenti è solo ipocrisia”. Una modo per Sovranità Sulmona di proseguire la battaglia contro l’accoglienza ai profughi.