DOPPIO SENSO BICICLETTA, BICINCONTRIAMOCI “LA SOLUZIONE E’ IL PIANO URBANO MOBILITA’ SOSTENIBILE”
Pubblichiamo una lettera dell’associazione Fiab Sulmona Bicincontriamoci che risponde alle polemiche scatenate in seguito alla richiesta dei consiglieri Di Ianni e Di Cesare di vietare alle biciclette di percorrere in senso contrario Corso Ovidio (clicca)
“Premesso che in tutta Europa si sta affermando il principio del “ senso unico eccetto bici” secondo il quale le biciclette sono autorizzate a percorrere contromano le strade dei centri storici e delle zone 30, e che a Sulmona tale autorizzazione e’ limitata alle sole ore della ztl, crediamo che si tratti di un problema veramente secondario. Quello delle biciclette è solo un aspetto di una questione ben più complessa che riguarda la razionalizzazione del traffico a Sulmona.
Esistono in questa città parecchi “portatori d’interesse” rispetto a questo argomento e qualcuno di loro al momento ridacchia sornione.
L’effetto principale ottenuto dalla lettera di Di Ianni e Di Cesare è stato quello di innalzare le biciclette al ruolo di nemico pubblico numero uno dei pedoni. Una lotta tra poveri, tra gli utenti deboli della strada. Eppure non è così.
Siamo un’ associazione di sostenitori dell’uso della bicicletta ma non possiamo negare di aver visto più di un ciclista adulto muoversi in modo irrispettoso in mezzo ai pedoni, ma prima di generalizzare saremmo però davvero curiosi di vedere queste persone alla guida di un autoveicolo, per capire se il comportamento dipende veramente dal mezzo di locomozione. Ma davvero non può essere questo il problema, la maggior parte di noi durante le ore di punta non passa per corso Ovidio con la bici ma preferisce le strade laterali che rimangono completamente deserte e facilmente percorribili.
In realtà occorre davvero sedersi intorno ad un tavolo e ragionare pacatamente su quale debba essere l’approccio di Sulmona al traffico in centro e non solo. E’ necessario ascoltare le esigenze di tutti i portatori d’interesse: pedoni, ciclisti, automobilisti, commercianti e abitanti del centro storico. La soluzione c’è e si chiama PUMS ( Piano Urbano di Mobilità Sostenibile).Dal mese di Dicembre abbiamo depositato in Comune 543 firme per chiedere di affrontare il discorso di un PUMS, utilizzando uno degli strumenti che lo statuto comunale mette in mano ai cittadini. L’amministrazione comunale non ha ancora risposto in maniera efficace, limitandosi a proporre la costituzione di un tavolo di discussione tra i vari soggetti interessati, tavolo che a tutt’oggi non sembra aver prodotto nulla, ammesso che sia stato convocato. In questo modo non si sono rispettati gli obblighi che la stessa amministrazione si è imposta. Eppure la messa in cantiere di un Piano Urbano di Mobilità Sostenibile sarebbe un modo abbastanza semplice per affrontare, e probabilmente risolvere, parecchie conflittualità. Invece si continua a procedere con provvedimenti tampone, scollegati tra di loro, senza una visione d’insieme. Per concludere, i problemi sono moltissimi e non prendiamocela solo con i ciclisti perché, a doppio senso o anche in controsenso, la bicicletta resta sempre una scelta di buon senso.”