DECLASSAMENTO, DALL’ASSEMBLEA PUBBLICA: “ATTI DAI COMUNI E DA GIUNTA TERRITORIALE”
Atti formali dai Consigli comunali del territorio, audizione della neonata Giunta territoriale con i capigruppo regionali è la proposta, animata dalla voglia di far reagire questa città dormiente, chiedere la “correzione dell’errore immotivato” inserendo la quinta Macro area (il Centro Abruzzo) e Sulmona tra i Poli di Attrazione è l’obiettivo. Partecipato il dibattito pubblico, a tratti vivace, che per oltre due ore e mezza, davanti a una platea numerosa ma scarsa di nuove generazioni, alla presenza di sindacati, associazioni, sindaci di alcuni di Comuni, amministratori e semplici cittadini, si è tenuto oggi pomeriggio nel cinema Pacifico, organizzato dal Movimento difesa del territorio, con uno scatto d’orgoglio dopo l’esclusione sia di Sulmona dai Poli di Attrazione (ne sono stati individuati 4 nella parte nord dell’Abruzzo: Avezzano/L’Aquila, Teramo/Giulianova, Pescara, Atri/Silvi/Roseto/Pineto) sia del centro Abruzzo dalle 4 macro Aree interne ( Vestina, Gran Sasso Suqbequana, Basso Sangro/Trigno, Valle Roveto/del Giovenco).
Dopo che Aldo Ronci, studioso sulmonese che ha analizzato per primo il caso, ha illustrato i dettagli della vicenda e le conseguenze, mentre Giovanni Ruscitti insieme a Fabio Maiorano, che hanno moderato l’incontro, hanno spiegato il perchè del movimento e ripercorrendo i punti salienti del caso spiegando le finalità (clicca), precisando che “per evitare strumentalizzazioni di ogni genere, una volta raggiunto l’obiettivo il movimento si scioglierà”, si sono succeduti diversi interventi, tra efficaci e poco sintetici. Non sono mancati momenti dai toni alti, con botta e risposta dal pubblico tra chi, insofferente, data forse l’età, incitava a <svegliarsi perchè bisogna”far casino>. Subito smorzati. Il nodo centrale, per cui Sulmona, pur avendo i criteri, non sarebbe rientrata confluirebbe sull’ospedale che risulta non Dea di 1 livello”.
Il primo a prendere la parola è stato il sindaco di Sulmona “Sono pronto a lavorare con voi per riportare il risultato a casa” ha detto, ripercorrendo le fase dall’era Chiodi e sottolineando la necessità di proseguire sulla strada istituzionale ma tutti insieme “Bisogna centrare bene la portata delle delibere regionali perchè la 290 si occupa delle aree interne individuando il progetto pilota previsto dal Ministero nell’area del Sangrino Trigno e prende atto dello studio fatto dal Ministero dell’Industria secondo cui Sulmona non appare più come Polo di Attrazione ma come area intermedie”. Secondo Ranalli gli incontri del 9 e del 16 Luglio a Roma, potranno cercare far “rileggere quei dati insieme alla Regione così da poter individuare correttamente le tre tipologie legate alle scuole, ai trasporti e ai livelli dea dell’Ospedale. Su questo dobbiamo essere uniti per cercare di rettificare quei dati e chiedere reiscrizione di Sulmona tra i poli d’attrazione”. Obiettivo, dunque, lavorare con la Giunta del territorio che si è formata ieri (clicca) “un fatto importante” ha commentato Ranalli “20 sindaci insieme dall’Alto Sangro a Popoli hanno formato questa grande rappresentanza per discutere con il presidente della Regione, supportati da sindacati, categorie e gruppi di studiosi che possono mettere a disposizione. Un guardare avanti, un passo avanti per progettualità concrete che possono farci uscire da questa situazione, che ha avuto un primo segno nella delibera del 12 giugno, ma è un punto di inizio”.
Nel suo intervento Antonio de Crescentiis, sindaco di Pratola e presidente della Provincia, dopo aver plaudito il movimento, il quale già dall’esordio dell’assemblea ha proposto che una delegazione richieda un incontro con i capigruppo regionali, ha ricordato che la delegazione esiste già ed è proprio la giunta territoriale formata ieri con capofila Sulmona. Questo dopo una critica fatta al capoluogo peligno di aver sempre parlatò di città e non di territorio “la Regione deve cambiare rotta” ha detto De Crescentiis, “lo faccia condividendo la scelte che ricadono sui territori. Sarebbe il caso di stare insieme, provando non ad inseguire, ma a poter agire”.
Tra i diversi interventi, hanno preso la parola successivamente, Mario Pizzola, premendo sull’importanza dei comitati formati dai cittadini perchè la politica non riesce ad essere incisiva, Franco la Civita, il quale nel suo discorso ha sottolineato l’importanza che i Consigli comunali deliberino urgentemente, su una bozza di schema predisposta dal movimento per andare in maniera più spedita, che la Giunta territoriale chieda audizione ai capigruppo regionali per correggere la mappa e istituisca la quinta macroarea, evidenziando l’assenza odierna del consigliere regionale Gerosolimo, in quanto sarebbe importante che il caso passi nel prossimo Consiglio regionale. “Aspettiamo le due interpellanze parlamentari a Camera e Senato (DI Stefano e Pelino), se ciò non dovesse andare a buon fine” ha commentato La Civita, significa che qualcuno ha decretato la morte del territorio ma noi vogliamo morire con orgoglio combattendo fino alla fine”. L’imprenditore Fabio Spinosa Pingue ha, invece, proposto, sulla scia del basta piangersi addosso, che intanto un componente del movimento faccia parte della delegazione e che si punti alla “fusione di un comune unico con Sulmona dentro.”