UN MOVIMENTO PER DIFENDERE IL TERRITORIO DECLASSATO E VERSO ISOLAMENTO

Quell’indignazione che, all’ennesimo schiaffo per il territorio, quello più grave considerato “un torto immotivato”, sale e fa reagire. La molla che ha fatto scattare l’orgoglio di alcuni cittadini di Sulmona, che hanno deciso di creare un Movimento per la difesa del centro  Abruzzo, chiamando a raccolta la popolazione in un’assemblea pubblica Giovedi 2 Luglio alle 17 nel cinema Pacifico, è  stato il declassamento della città da Polo di Attrazione ad Area intermedia, da parte della Regione che ha deliberato l’esclusione di tutti gli altri Comuni del centro Abruzzo dal progetto delle “macro-Aree interne”. Provvedimenti “ingiusti e gravi che vogliamo interpretare come errore tecnico e non politico”, hanno spiegato Fabio Maiorano, Giovanni Ruscitti e Aldo Ronci questa mattina in conferenza stampa nell’Agenzia per la promozione culturale, presentando il Movimento nato in maniera spontanea, lontano da intenti da preelezioni o ambizioni politiche. 

“Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che bisogna fare qualcosa contro un declassamento che avrà conseguenze gravi per questo territorio nella sanità, nei trasporti e nell’istruzione. Non è la stessa cosa dello spostamento di un ufficio. Vorremmo che si unissero i giovani, i sindaci, le istituzioni di questo territorio” ha detto Fabio Maiorano, raccontando com’è nato il comitato. Venerdi scorso si è svolta un’assemblea, nell’Apc, che ha coinvolto settanta persone circa, avendo in comune “l’indignazione contro l’inerzia dei partiti, dei sindacati e delle associazioni di categoria” hanno spiegato. “Sulmona ha i requisiti per legge per essere un Polo di attrazione, perchè questo silenzio? Nessuno dice niente. Nè  maggioranza nè opposizione hanno detto o fatto nulla di fronte a questa situazione che apre a scenari drammatici: vedrà il peggioramento della qualità nella nostra città e l’isolamento anche da finanziamenti e risorse regionali, statali ed europei, con emorragia di posti di lavoro, “scippo” di uffici pubblici (scuole, reparti ospedalieri, tribunale, comparto ferroviario)”” ha affermato Maiorano, sottolineando come siano state ritenute Poli di attrazione città come Teramo, Giulianova, Pescara, e una zona intercomunale che abbraccia Pineto, Silvi, Atri e Roseto. Come dire che l’Abruzzo sia diviso in nord da potenziare e sud da dimenticare e isolare, nell’ottica, forse, di un disegno di future macroregioni. In sostanza alla base della decisione, che arriva dal Ministero, ci sarebbe, come hanno ricordato gli stessi rappresentanti del comitato, la classificazione dell’ospedale di Sulmona. 

Una sorta di chiamata alle armi,  dunque, quella che fa il neonato movimento, che passa prima per la comunicazione: informare la cittadinanza è la priorità e poi la costituzione di una delegazione formata da sindaci per richiedere audizioni alle Conferenze regionali dei capigruppo e se ciò non dovesse bastare si arriverà al Capo dello Stato. 

A chi lo interpreta come l’ennesimo comitato costretto in questa città a sollevare barricate per trattenere sul territorio servizi, uffici, tribunale, ospedali, caserme e quant’altro tentino di strappare via, rispondono che “la mancanza di una politica porta alla nascita spontanea di comitati fatti dalla società civile, che, precisiamo, non vogliono sostituirsi ai politici ma spronarli, aprire loro gli occhi su quello che sta accadendo”  ha evidenziato Franco La Civita, presente insieme a una rappresentanza del comitato, composta da Giuseppe Evangelista, Carlo Maria Speranza, Antonio pensa, Antonio De Deo, Nicola Auciello.   “la gente deve tornare protagonista” dice Ruscitti, sottolineando l’importanza di unirsi per difendere il territorio, perchè ci sono i margini per cambiare la situazione. Adesso.

 

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