PREMIO SULMONA, PER SALVARLO GLI ARTISTI SI AUTOTASSANO
Saranno gli artisti in concorso a pagare per la 42^ edizione del Premio Sulmona d’arte contemporanea, versando cento euro a testa, per salvare l’edizione ormai prossima. La decisione di “tassare” gli artisti è stata presa dagli organizzatori della manifestazione, sia pure a malincuore, dopo aver fatto i conti. Per adesso, a poche settimane dal premio, in cassa ci sono appena tremila euro, promessi ed erogati già dal Comune. Nulla invece si sa dei fondi promessi dalla Regione. Dalla Regione non sono stati erogati ancora i fondi per l’edizione dell’anno scorso, mentre per l’edizione imminente le casse regionali tirerebbero fuori una somma irrisoria, pare inferiore addirittura a settecento euro. “Siamo amareggiati e anche abbastanza scoraggiati ma non vogliamo far perdere alla città anche questa importante occasione culturale” sottolinea Gaetano Pallozzi, instancabile patron del Premio internazionale. “Con fondi disponibili troppo ridotti è impossibile organizzare una manifestazione di rango internazionale come il premio Sulmona – spiega Pallozzi – eppure lo stesso Vittorio Sgarbi, presidente della giuria ci sprona di continuo a non mollare, ad andare avanti, annoverando questo premio tra i più interessanti del panorama nazionale”. Dall’obolo di partecipazione versato dai 125 artisti pronti a prendere parte al premio e dalla somma erogata dal Comune si otterebbe un fondo di circa 12mila euro, per tenere egualmente l’edizione 2015 del Premio Sulmona. “Certo possiamo farcela, a denti stretti, anche quest’anno – conclude Pallozzi – ma andare avanti e fare una programmazione seria per il futuro diventa veramente molto difficile, se non impossibile”. Solo il catalogo delle opere in concorso costa all’incirca settemila euro, mentre giuria e critici d’arte non percepiscono alcun compenso. Dunque per il futuro qualsiasi previsione, al momento, è azzardata.