CHIUSURA ESTIVA SULMONA – L’AQUILA, L’IRA DEI PENDOLARI PRONTI ALL’ESPOSTO IN PROCURA
Sono sul piede di guerra sul serio i pendolari peligni, pronti a ricorre alla Procura, presentando un esposto sulla chiusura estiva della tratta ferroviaria Sulmona – L’Aquila, per 5 settimane dal 26 Luglio. Per il settimo anno consecutivo. Se al calvario della vita da pendolare, che tutti i giorni si alza all’alba per recarsi in un’altra città per motivi di lavoro o di studio, si aggiunge lo stop dei treni sui, cui viaggiano quotidianamente, nel periodo estivo, il disagio comincia a divenire insopportabile e ansiogeno. Alle prese con bus, caldo, coincidenze di altri autobus e giornate che diventano infernali. “Dopo le numerose missive inviate agli Enti competenti e alle Aziende di trasporto coinvolte, per le cui risposte abbiamo atteso con la nota pazienza di Giobbe – ormai geneticamente integrata tra le virtù dei pendolari abruzzesi – è arrivato il momento di puntualizzare lo stato delle trattative” afferma il comitato dei pendolari, il cui obiettivo è scongiurare l’ennesima chiusura ferragostana della tratta Sulmona – L’Aquila. “Innanzitutto ringraziamo la Senatrice Pezzopane e il Prefetto Alecci per il loro contributo al fine di evitare questa cessazione delle corse ferroviarie” . Continuano a raccontare i pendolari che “le risposte di Trenitalia e della regione Abruzzo incrementano in noi lo sconforto nel trovare inascoltate le contestazioni che ormai rivolgiamo da anni. A partire dalla nota della regione Abruzzo, dove restiamo stupiti nel vedere che il Dipartimento Trasporti non sappia che la gestione della rete Abruzzese di RFI sia passata da Ancona a Bari da oltre un anno.
Il sottosegretario D’Alessandro ha sottoscritto degli accordi con l’Ing. Laghezza – responsabile di RFI Adriatica di Bari – ma il Dipartimento Trasporti non lo sa e continua a scrivere ad Ancona (!). Se questo è l’indice di attenzione alle nostre problematiche, ci sentiamo in una botte di ferro! Rappresentiamo, inoltre, la delusione nel constatare che le lettere inviate dalle due controparti – che per loro natura dovrebbero avere un conflitto di interessi a tutela del pendolare – ovvero Trenitalia/RFI e Regione Abruzzo, siano invece praticamente identiche. Cioè la Regione Abruzzo, che paga con i nostri soldi, continua a prendere per oro colato le asserzioni che noi da anni confutiamo. Ovvero: Lettera n. 6 del 24/06/2015 0624062015 • RFI parla di un risparmio nello svolgere le attività ad agosto. In merito, a questi significativi risparmi sui costi di manutenzione riferiti da RFI e conseguiti grazie alla chiusura della tratta, saremmo lieti di analizzare congiuntamente le tabelle riferite ai risparmi 2014/2015 evidenziando se gli eventuali benefici ottenuti possano compensare gli enormi disagi – economici e di salute – sostenuti dai pendolari a causa della dilatazione dei tempi di percorrenza con gli autobus.” Aggiungono i pendolari di concordare “come sempre fatto in passato – sulla necessità di attività manutentiva ma ci troviamo nuovamente costretti a ribadire che nel periodo estivo la tratta non è molto meno frequentata come asserito dal gestore ferroviario. Solo alcuni stagionali saltano a piè pari la stagione estiva. Tanti altri purtroppo scelgono l’autovettura perché il percorso con l’autobus è eccessivamente penalizzante nella tempistica. Tra l’altro l’anno scorso Trenitalia è stata anche costretta ad aggiungere un secondo bus alla corsa per L’Aquila delle 6,30. Se questo vuol dire scarso numero di passeggeri allora probabilmente i dati in possesso di RFI e Trenitalia andrebbero rivisti con maggiore accuratezza. Abbiamo inoltre manifestato la nostra disponibilità con Trenitalia a svolgere con i treni un servizio ridotto da concordare per il mese di agosto.
Sono anni che diciamo che, al termine di queste attività di manutenzione, le buche nella seconda galleria tra Raiano – Molina sono ancora li. Sono avvallamenti e disallineamenti molto pericolosi del sedime ferroviario che fanno sobbalzare i treni. In merito alla chiusura estiva della SS 5 Tiburtina tra Molina e Raiano, Trenitalia nella sua risposta invita l’ANAS a differire i lavori. In pratica pur di chiudere la linea ferroviaria e mettere in ferie il personale, gli automobilisti della Valle Subequana dovrebbero attendere i comodi di Trenitalia/RFI e correre dei rischi in un tratto di strada pericoloso per le frane”.
“Continuiamo a chiedere da anni alla Regione di conoscere se tale modifica delle condizioni contrattuali di trasporto sia prevista negli accordi. Su questo argomento mai alcuna risposta. L’unica tratta ferroviaria realmente competitiva rispetto al trasporto su gomma in Abruzzo, chiude per ferie. Con la benedizione aziendale e delle autorità competenti”.