TENTANO DI RUBARE, MA I CITTADINI CHIAMANO I CARABINIERI. QUATTRO ARRESTI
Colpo sventato dai cittadini di Alfedena che hanno chiamato i carabinieri dopo aver intuito la situazione. Quattro le persone arrestate dai militari di Castel di Sangro, con l’accusa di tentato furto in concorso in abitazione. Si tratta di F.V. 55enne di origine Catanese e residente a Montesilvano, G.C. 24enne di origine Calabrese e residente in provincia di Benevento, K.M. 28enne Albanese domiciliato a Roma ed E.K. albanese 25enne residente a Pescara, con precedenti specifici per reati contro il patrimonio e la persona. I fatti sono avvenuti intorno alle 19.30 di ieri. I quattro, a bordo di un furgone, erano giunti ad Alfedena, probabilmente con l’intento di ripulire alcuni appartamenti. Alcuni cittadini avevano notato il furgone aggirarsi in paese con fare sospetto, ritrovandolo, poi, intorno alle 20:45 fermo, nei pressi di una palazzina, con una persona al lato guida, mentre altri scendevano dal mezzo che subito ripartiva, girando per il paese. Poco dopo sarebbero state notate alcune persone correre fuori dalla palazzina. Gli alfedenesi, dunque, hanno subito avvisato la Centrale Operativa dei carabinieri, che ha posizionato le pattuglie a presidiare le possibili vie di fuga. Poco dopo le 21 hanno fermato sulla statale 17, all’altezza di Castel di Sangro, un furgone con tre persone a bordo. Tutto corrispondeva alla descrizione fornita. All’interno del mezzo sono stati trovati alcuni arnesi da scasso. Dopo circa un’ora nella periferia di Alfedena, un’altra pattuglia e’ riuscita ad intercettare il quarto uomo, che avrebbe tentato di fare l’auto stop per allontanarsi dal territorio. Le quattro persone sono state tutte condotte nella caserma a Castel di Sangro e, accertando che nella palazzina di Alfedena sarebbero stati forzati il portone di ingresso e la porta di un appartamento, analizzati gli elementi a carico, sono state arrestate e portate nel carcere di Sulmona. Fondamentale per la buona riuscita dell’intervento – commentano i carabinieri – e’ stata la collaborazione dei cittadini che, con senso di responsabilita’, notato qualcosa di anomalo hanno subito avvisato i militari dell’Arma, evitando cosi’ che venissero compiuti reati.