“BENTORNATI” DA SANTIAGO, FESTA IN PIAZZA GARIBALDI

Lì proprio da dove erano partiti, un mese fa, si sono ritrovati al loro arrivo a Sulmona i tre giovani che hanno concluso il cammino a Santiago de Compostela. Pasqualino Previtali, Massimo Di Felice e Riccardo Valier d’Abate. “Bentornati” è stato scritto a lettere rosse sul cartello, esposto davanti al bar Caprice, in piazza Garibaldi da familiari e amici oggi pomeriggio, alle 15, all’arrivo di Pasqualino, Massimo e Riccardo. Ed è stata accoglienza festosa, tra scambio di saluti, domande, emozioni da raccontare. “Abbiamo vissuto un’esperienza faticosa, non sono mancati momenti di sconforto né è mancata la tentazione di abbandonare il cammino – ha raccontato Pasqualino Previtali – ma sostenuti anche dalla preghiera non ci siamo lasciati vincere e abbiamo proseguito il cammino fino alla fine, gustando la grande emozione e la gioia di arrivare a Santiago”. Poi una precisazione. “Non è stato un viaggio turistico – ha detto Massimo Di Felice – è stata un’esperienza cercata per ritrovare anche noi stessi, lontano dalla routine quotidiana che spesso ci porta a dimenticare le necessità dello spirito”. Riccardo Valier d’Abate, il più giovane del terzetto, si è augurato che “anche altri giovani sperimentino il cammino, provando in concreto la carica e l’energia spirituale che riesce a dare”. Pasqualino e Massimo, agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Sulmona, hanno voluto dedicare il cammino appena concluso non solo ai loro familiari, che hanno seguito giorno per giorno il pellegrinaggio attraverso i social network ma anche ai loro colleghi di lavoro. “Speriamo di riuscire a trasmettere loro la vitalità spirituale acquisita con questa esperienza – hanno detto – svolgiamo un lavoro assai delicato e impegnativo, abbiamo tutti bisogno di tenere vivi valori spirituali”. Una dedica anche ai ragazzi della squadra che Pasqualino allena. “Sia chiaro – ha concluso Pasqualino – non vogliamo ostentare nulla, abbiamo fatto un’esperienza e l’entusiasmo che ci ha dato vorremmo trasmetterlo a tanti altri giovani perché anche loro possano fare il cammino e trarne giovamento per loro, poi il nostro rapporto con la fede è un fatto che portiamo dentro ma solo per incoraggiare altre persone abbiamo pubblicizzato questa esperienza, nulla di più”. Infine una “particolare gioia per il cammino concluso” ha espresso Marco Lucente, proprietario del Bar Caprice, che in parte ha sponsorizzato l’iniziativa dei suoi amici.

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