ANCHE I COMITATI SULMONESI A LANCIANO PER “NO OMBRINA”: UNA RETE NAZIONALE PER DIFENDERE AMBIENTE,SALUTE E DEMOCRAZIA
C’erano anche i comitati sulmonesi per la salvaguardia dell’ambiente, insieme a 482 comitati, associazioni ed enti, alla grande manifestazione di sabato scorso a Lanciano contro il progetto della Medoil “Ombrina Mare” nell’Adriatico, che cancellerebbe i trabocchi e metterebbe a serio rischio il costituendo parco nazionale della Costa Teatina. Una manifestazione imponente, numericamente superiore a quella del 13 aprile 2013, nella quale hanno sfilato famiglie con bambini, anziani, studenti, disoccupati, turisti, sindaci di numerosi Comuni limitrofi e non, rappresentanti sindacali, associazioni e comitati provenienti da tutta Italia, associazioni di categoria, che hanno dato un contributo considerevole alla preparazione e alla riuscita dell’evento, anche chiudendo i loro negozi per partecipare alla manifestazione, ma non senza aver prima adornato le vetrine con le bandiere ed i cartelli “No Ombrina Mare”.
Tutti uniti nella consapevolezza che la difesa del mare, di quella parte di mare con i trabocchi, è un dovere dal quale non si può prescindere quando si è davvero radicati alla propria terra, perchè nessuna piattaforma, con la sua nave-raffineria galleggiante, può essere la “nuova” connotazione geografica che le multinazionali del petrolio intendono dare alle nostre coste; perché nessuna trivella, o infrastrutture similari come gasdotti e centrali, possono essere concepiti come sviluppo e benessere. Lo sanno bene gli operatori del comparto turistico, delle cantine sociali, gli agricoltori che compatti hanno detto “no” alla devastazione del loro ambiente e al decreto “Sblocca Italia”, voluto dal Governo Renzi , vero e proprio passe-partout per le lobby del petrolio e del gas.
I comitati cittadini hanno anche partecipato, insieme alle diverse associazioni e comitati provenienti da 12 Regioni, domenica 24 maggio a Pescara, all’assemblea nazionale avente come tema: “Blocca lo Sblocca Italia”, per decidere le iniziative da intraprendere per contrastare gli articoli contenuti nel decreto stesso e che vanno nella direzione opposta a quella della tutela ambientale: consumo del suolo, cementificazione, permessi di ricerca in terra e in mare, infrastrutture energetiche, (tutte opere considerate strategiche), scarso incentivo per le rinnovabili, privatizzazioni e svendite con attacchi ai beni comuni e beni demaniali, ecc.. Dal confronto sono emerse le varie proposte su come condurre le lotte per la difesa dell’ambiente, della salute e della democrazia tra le quali la costituzione di gruppi di lavoro tematici, la questione referendaria sullo Sblocca Italia, una possibile manifestazione nazionale. Si è anche ipotizzata l’organizzazione di una “Conferenza dei Paesi del Mediterraneo sulla politica energetica dell’ Unione europea” intesa quale primo passo di una rete europea dei movimenti e delle associazioni. Dopo la grande manifestazione di Lanciano” si legge nella nota a firma dei comitati sulmonese “ci sono tutte le condizioni per mettere in atto nel nostro Paese una mobilitazione popolare che ponga al centro la difesa dei territori, la sostenibilità e la partecipazione delle comunità locali alle scelte che riguardano la loro vita.”