DOPO 35 ANNI L’AQUILA IMBALSAMATA TORNA A RISPLENDERE. SARA’ NELLA CASERMA ROSSI PER L’ADUNATA ALPINI
Sarà esposta nella Caserma Rossi all’Aquila, in occasione dell’88esima Adunata Nazionale degli Alpini che si terrà nel capoluogo abruzzese dal 15 al 17 maggio prossimi, l’aquila reale imbalsamata, che dopo 35 anni e una storia giudiziaria alle spalle, è tornata a risplendere. Con un’operazione certosina di restauro, effettuata dall’esperto di fama regionale, Vincenzo D’Amico, di Castel di Sangro, il rapace imbalsamato ha riacquistato forma e colore, tanto da sembrare vivo, con la larghezza alare di circa 3 metri di apertura. L’animale fu trovato morto nel comune di Borrello (Chieti), vicino le cascate del Rio Verde da un uomo. Dato che si trattava di un’aquila reale, dopo regolare denuncia del ritrovamento alla caserma dei carabinieri di Borrello, fu affidato alle esperte mani del tassidermista di Castel di Sangro, al fine di poterne conservare le spoglie, essendo un esemplare raro e protetto in via di estinzione. Al termine della fase dell’imbalsamazione, prima che il rapace fosse restituito al legittimo proprietario, accadde che fu posto sotto sequestro dal personale dell’ente Parco Nazionale d’Abruzzo, informato del caso. Dopo la denuncia e un processo nel Tribunale di Lanciano, il giudice sentenziò che nessuno potesse appropriarsi dell’aquila e, in seguito alle richieste presentate dal personale del Comune di Borrello, fu esposta definitivamente, a scopo scientifico – didattico e culturale, nella sala consiliare del paese chietino. Dopo 35 anni l’operazione di restauro dell’esperto ha restituito al maestoso rapace imbalsamato bellezza