PUNTO NASCITA, ASSEMBLEA FINO A TARDI: SARA’ PROTESTA DURA IN CONSIGLIO REGIONALE

La mobilitazione di protesta contro la soppressione del punto nascita dell’ospedale di Sulmona si sposterà giovedì prossimo in Consiglio regionale. L’assemblea pubblica, conclusa ieri a tarda sera, nell’aula consiliare di palazzo S.Francesco, ha deciso le prossime iniziative a sostegno della battaglia, ormai scontro aperto con il governo regionale. Maria Recanati, ginecologa e Berta Gambina, ostetrica, in servizio nell’ospedale SS.Annunziata di Sulmona, hanno ricostruito le vicende del reparto ginecologico, ponendo in rilievo i problemi attuali, dovuti al costante depauperamento del reparto, dovendo addirittura strutture e attrezzature appartenenti ad altre divisioni ospedaliere.  Una testimonianza che avvalora l’ipotesi di un graduale smantellamento del punto nascita, quasi studiato a tavolino e che ha avuto come effetto la diminuzione costante delle nascite. Per questo ginecologa e ostetrica hanno rivolto ai cittadini, non solo alle forze politiche e alle istituzioni, un appello al sostegno concreto nella battaglia per salvare il punto nascita. Nell’assemblea, alla quale hanno partecipato numerosi cittadini, il capogruppo consiliare di Forza Italia, Luigi La Civita, ha ricordato che “la soppressione del punto nascita sarebbe il primo passo verso una spoliazione complessiva dell’ospedale sulmonese, che rischia di essere ridotto ad un cronicario, secondo quanto ipotizzato di recente dall’assessore regionale Silvio Paolucci”. Lo stesso La Civita ha concluso l’assemblea chiamando tutti alla mobilitazione, dagli amministratori comunali, ai sindaci del territorio, fino ai cittadini del Centro Abruzzo. Anche un giovane del Liceo scientifico “Fermi”, Daniele Manias, ha raccontato la sua esperienza nell’incontro ad Avezzano con l’assessore alla Sanità. “Ho avuto la netta sensazione che la sorte del punto nascita, del nostro ospedale e di questo territorio veramente interessa poco a chi ci governa – ha sottolineato lo studente – sono uscito amareggiato e deluso da quell’incontro ma proprio l’atteggiamento degli amministratori regionali deve spingerci tutti ad opporre resistenza al loro progetto di spoliazione e la nostra protesta democratica ma ferma giovedì prossimo sarà forte e decisa in consiglio regionale, non molleremo”.

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