CHIUSURA PUNTO NASCITA, SINDACO “É UN FATTO ECONOMICO”. MARTEDI MANIFESTAZIONE A L’AQUILA (Video)

Che la chiusura del punto nascita di Sulmona sia un fatto legato a una questione prettamente economica lo ha detto subito il sindaco di Sulmona Peppino Ranalli questa mattina durante una conferenza stampa, all’indomani dell’incontro che si è tenuto ieri ad Avezzano, con l’assessore regionale alla sanità (clicca) . Muro contro muro. “Voglio dire alla città e a tutti i residenti del Centro Abruzzo che l’attuale commissario ad acta, che è anche il presidente della Regione, Abruzzo”, ha affermato Ranalli,” ha deciso di sopprimere il punto nascita per questioni di soldi facendosi beffa delle esigenze sociali e del diritto alla sanità di un intero territorio. Per lui e per l’assessore alla Sanità, costa troppo attivare tutte le strutture necessarie per garantire i livelli di assoluta sicurezza sia alla madre che ai nascituri”. Il sindaco, che non ha nascosto la sua rabbia contro i vertici regionali, ha poi ribadito che Sulmona non ci sta a questa politica che guarda solo ai bilanci e non ai cittadini tanto che “vogliono trasformare l’ospedale in un grande reparto di geriatria, che si occupi esclusivamente di patologie per anziani. Un territorio dove non si può nascere ma si può  solo morire”. “Voglio ricordare che siamo gli unici in Abruzzo ad aver già rilasciato le autorizzazioni per la costruzione di un nuovo blocco parto già finanziato e quindi la sicurezza la stiamo già mettendo in atto”.  Sale operatorie già inserite nell’accordo di programma con la Asl, per le quali sono già avviati in finanziamenti. Situazione che va a stridere, dunque, con l’intenzione di sopprimere il punto nascita sulmonese. Secondo Ranalli il mantenimento del reparto di maternità può passare per un atto di riorganizzazione in ordine alla sicurezza e professionalità degli operatori. “Avevamo proposte nelle more di questi lavori di trasferire la Maternità nell’ala nuova ristrutturata dell’ospedale , con un concorso per i primari( a cui hanno risposto solo in tre) e la riqualificazione del personale, così da permettere al punto nascita di ripartire”. Convinto il sindaco che la battaglia può e deve essere vinta si dice pronto a tutto, anche a mettersi contro D’Alfonso e il Pd. “Noi abbiamo ragione da vendere” ha ribadito “Siamo già in atto nel mettere in sicurezza il punto nascita”. Ranalli riferisce di aver comunicato a Paolucci ieri la ferma contrarietà. Con determinazione.

 “Di chi è la responsabilità politica che ha indebolito questo ospedale?”.  Ci si chiede quale sarà il futuro dell’ospedale di Sulmona: l’eventuale chiusura del punto nascita potrebbe suonare come l’inizio della discesa. Ripida. Sarebbe nelle intenzioni della Regione di rendere questo ospedale specializzato per anziani. “Chi verrebbe ad insediarsi in una città come Sulmona se non riusciremo a garantire nemmeno un ospedale come si deve?” ha detto il sindaco, che continua a lanciare il grido di allarme.  “Vogliamo capire che cosa si vuol fare della sanità in Abruzzo: nessuno ne parla, bisogna sapere se si va verso una Asl unica o due. Prendono decisioni lasciando tutti al buio”.

Convinto che la necessità sia quella di frenare la migrazione delle partorienti in altri ospedali, sostiene che “occorre fare un lavoro sui ginecologi locali per collaborare facendo partorire le donne a Sulmona”e ipotizza, in conferenza stampa, una proposta come incentivi comunali, per i redditi minimi, al fine di attirare le puerpere a dare alla luce i propri figli nella città di Ovidio. Ma è solo un’idea, senza calcoli di spesa.

“Continuerò a percorrere le vie istituzionali fino al consiglio regionale di martedì prossimo” conclude il sindaco, “se la situazione resterà questa è se il governo regionale continuerà a restare sordo sui problemi sanitari del Centro Abruzzo inizierò altre forme di protesta, anche le più eclatanti. Di sicuro difenderò la mia città fino alla fino contro tutto e tutti”

Fa appello intanto alla cittadinanza, ai sindaci, alle associazioni, ai sindacati per una manifestazione a palazzo dell’Emiciclo all’Aquila in occasione del Consiglio regionale di martedi prossimo 7 aprile. Ultimo atto, dunque, della strada istituzionale.