PUNTO NASCITA, MINORANZA “RANALLI E DE CRESCENTIIS DICANO UNA PAROLA CONTRO PD E D’ALFONSO”
Sul caso del punto nascita, i consiglieri comunali sulmonesi di opposizione criticano i sindaci di Sulmona e Pratola Peligna, entrambi esponenti locali del Partito Democratico, in quanto, a detta loro, non avrebbero preso posizioni dure contro il Pd e il governatore regionale. “Mentre un’ intera comunità si mobilita, anche con presidi e occupazioni, per rivendicare il diritto del territorio ad avere un punto nascita, gli esponenti del Pd della conca peligna, Giuseppe Ranalli e Antonio De Crescentiis, al di là di una protesta di facciata, non riescono ad andare” scrivono in una nota i consiglieri Di Piero, Di Benedetto, Del Monaco, Pantaleo, Santilli, affermano, in una nota, sottolineando che “prova ne è la direzione provinciale dell’altro giorno quando nessuno del territorio ha posto sul tavolo il problema del punto nascita di Sulmona. E non risulta che questi rappresentanti lo abbiano mai portato in discussione nelle sedi istituzionali del partito”. Proseguono nel criticare il sindaco sulmonese per essersi scagliato contro il sub commissario Zuccatelli, il quale aveva dichiarato che il punto nascita va chiuso e le politica deve restarne fuori, anzichè, secondo la minoranza, prendere “posizioni pubbliche anche dure nei confronti dei veri responsabili della chiusura del punto nascite che sono D’Alfonso e Paolucci insieme al loro partito, il Pd, smettendola di barcamenarsi tra il dover stare dalla parte dei cittadini e il non poter contestare il Governatore e vertici del Partito Democratico.” Quanto al sindaco di Pratola, invece, evidenziano la sua “investitura per la candidatura alla presidenza della Provincia” invitandolo ad “accettare la designazione solo l’attimo dopo in cui Luciano D’Alfonso ha emanato il decreto di revoca di chiusura del punto nascita del centro Abruzzo”. Convinti che solo così “restituirà dignità e darà anche un senso alla sua rappresentanza politica all’interno delle istituzioni”. Concludono sostenendo che “quello che oggi si riscontra è che il Pd locale sia diventato solo lo strumento per ottenere le candidature gestito com’è, più per soddisfare le aspirazioni dei singoli, che per dare risposte alle legittime esigenze di una collettività.”