PUNTO NASCITA, DE CRESCENTIIS REPLICA “TONI DA TEATRINI CHE LA VALLE NON MERITA. IPOCRISIA DIMETTERSI”
Piccata e precisa la risposta del sindaco di Pratola Peligna, arrivata immediata in seguito alle critiche dei consiglieri di minoranza del Comune di Sulmona (clicca), secondo i quali i primi cittadini di Sulmona e Pratola non avrebbero alzato la voce contro i vertici del proprio partito e il governatore regionale, ritenendolo il responsabile della chiusura del punto nascita dell’ospedale peligno. Solidale con Ranalli, De Crescentiis afferma che da otto anni “non ha mai mancato un incontro sui tanti temi che hanno coinvolto la città di Sulmona e le altre comunità. La presenza in prima fila in tutte le battaglie, mia personale e delle amministrazioni con le quali ho avuto ed ho oggi l’onore di lavorare, è stata sempre finalizzata solo ed esclusivamente alla tutela della collettività e mai a soddisfare interessi personali. La vicenda del punto nascita in particolare sta assumendo, a mio modo di vedere, i toni di un teatrino al quale né i sulmonesi, né i cittadini della valle peligna meritano di assistere”. Continua De Crescentiis che riguardo “le azioni da me intraprese affinché il Presidente D’Alfonso e l’Assessore Paolucci comprendano la portata del danno che oggi stanno per arrecare al nostro territorio posso affermare di aver agito tanto nelle forme pubbliche quanto in quelle private al massimo delle mie capacità e possibilità. Non è mio stile mettere in piedi azioni “teatrali” o annunciare ipocritamente dimissioni. Neanche quando hanno chiuso il Tribunale o quando l’intero territorio è stato escluso dal Cratere Sismico con i Governi Nazionali e Regionali di centro destra ho mai incitato alle dimissioni”. Cambia registro il sindaco di Pratola e dalla difesa passa all’attacco, chiedendo “a coloro che oggi hanno legittimamente ritenuto di dover occupare il comune di Sulmona: che cosa hanno fatto e dove erano quando Chiodi “sventrava” l’Ospedale di Sulmona e faceva diventare un’eccellenza quello di S.Omero?” e dice “se oggi il punto nascita viene chiuso è perché qualcuno negli anni passati lo ha indebolito a vantaggio di altri. Se oggi il punto nascita viene chiuso è perché il Governo Regionale non ha sentito il coraggio o la necessità di prevedere una giusta e doverosa deroga per Sulmona”. Aggiunge infine che “posso accettare critiche sul mio modo di fare una battaglia ma non posso accettare insinuazioni sulla mia persona, sulla mia dignità, sugli anni di lavoro mio e delle squadre con cui ho lavorato e lavoro. La candidatura, da me accettata, alla Presidenza della Provincia nasce e si fonda su una storia politica e amministrativa lunga otto anni, fatta di risultati ottenuti con sacrificio per i quali non finirò mai di ringraziare la mia comunità e coloro che hanno collaborato e collaborano oggi con me. Una candidatura non è un “regalo”; semmai è un riconoscimento anche al territorio che vorrei rappresentare, la Valle Peligna. Una candidatura” precisa “molto diversa da una nomina, a Presidente della Provincia (carica elettiva non remunerata) condivisa in questi giorni da Sindaci, consiglieri comunali e dirigenti locali del partito del vasto territorio della Provincia non può essere sminuita per una polemica tutta interna alla Città di Sulmona né tantomeno da chi, come qualcuno tra i firmatari del comunicato stampa, di nomine ne ha avute proprio a firma del Presidente D’Alfonso”.