PUNTO NASCITA, SINDACATI: SI SCENDE IN PIAZZA. LUNEDI PRESIDIO DAVANTI OSPEDALE
Si scende in piazza. “Siamo convinti che per il punto nascita di Sulmona sia necessaria la deroga in considerazione del contesto territoriale orografico e, soprattutto, in considerazione del fatto che i ānumeriā siano stati generati nel tempo attraverso scelte ben precise.” Alzano la voce e preparano una manifestazione di protesta i sindacati peligni a difesa del reparto di MaternitĆ dell’ospedale sulmonese, destinato alla chiusura.Ā Fp Cgil, Fp Cisl, Fp Uil e Nursind annunciano, in una nota, che dalle 10 diĀ Ā lunedƬ 16 marzo (invitando iĀ lavoratori dellāospedale, i cittadini e le associazioni a partecipar) si terrĆ ilĀ presidio permanente che sarĆ organizzato davanti il SS Annunziata,Ā in concomitanza con la seduta del Consiglio regionale (nello stesso giorno) Ā in cui sarĆ presentata una nuova risoluzione, questa volta a firma della maggioranza Pd -clicca)Ā sulla convinzione che “la salute dei cittadini ĆØ un bene prezioso tutelato dalla Costituzione. Il governo della Regione Abruzzo ha deciso da tempo di far quadrare i conti sulla pelle dei residenti di tutto il Centro Abruzzo creando disagi e diminuendo i servizi in loco e puntando a generare sovraffollamento in altre strutture”.Ā Continua, dunque, la battaglia sindacale per difendere i presidi ospedalieri di Sulmona e Castel di Sangro “dopo il continuo smantellamento e declassamento delle strutture della Valle Peligna e dellāAlto Sangro, dovute allāassoluto disinteresse rispetto al diritto alla salute di questo territorio”,Ā affermano i sindacati, “il Consiglio regionale nei giorni scorsi ĆØ andato avanti con la chiusura di quattro punti nascita regionali, tra cui quello di Sulmona, cosƬ come previsto dal decreto commissariale numero 10 dell’11 febbraio scorso”. Commentano, infine, ribadendo che “sono state evidenti le volontĆ da parte della maggioranza dei consiglieri di non voler affrontare la questione del Punto Nascite di Sulmona e il rischio che, prima o poi, il depotenziamento continuo della struttura metta a repentaglio la salute dei cittadini.Ā Altrettanto evidenti saranno le responsabilitĆ di chi permetterĆ questa ennesima spoliazione. Il territorio della Valle Peligna, dellāAlto Sangro e di tutto il circondario pretende pari dignitĆ .”