PUNTO NASCITA, DI GIANDOMENICO “SEGNO DEL DIVORZIO TRA POLITICA E TERRITORIO”
“In Consiglio Regionale si è registrato il divorzio tra la politica abruzzese ed il territorio, con gli interessi degli abitanti dei centri minori, in una regione dove i collegamenti sono spesso tutt’altro che agevoli e dove avere un reparto ospedaliero in un centro vicino o meno può davvero fare la differenza, sacrificati ai meccanismi interni alle forze politiche, e dove il diritto alla salute viene affossato per logiche che uniscono tagli lineari alla spesa sanitaria giustificati con esigenze di bilancio ed il rafforzamento di strutture ospedaliere in aree sì strategiche, ma in termini di bacino elettorale, con la sanità vista non come un servizio da garantire, ma come una fonte di consensi”. Commenta cosi Alberto Di Giandomenico, di Sovranità, il movimento promotore delle idee di Matteo Salvini, in merito alla votazione che ieri ha decretato la chiusura del punto nascita nell’ospedale di Sulmona.
“è andato in scena lo spettacolo della peggiore politica” afferma Di Giandomenico “se la risoluzione per la sospensiva non è stata approvata è stato infatti anche per le assenze più o meno ‘strategiche’ registratesi nei banchi delle opposizioni, ove alcuni consiglieri come Leandro Bracco, eletto con il Movimento Cinque Stelle e fresco di nomina alla delega alla cultura da parte della giunta D’Alfonso, e Giorgio D’Ignazio del Ncd per citarne solo un paio, hanno abbandonato l’aula prima del voto”.