OPPOSIZIONE “INCONGRUENZA POLITICA PER PRONTI PER CAMBIARE”
Incongruenza politica e mancanza di lealtà nei confronti degli elettori. E’ questa l’accusa che l’opposizione di palazzo San Francesco muove contro il presidente del Consiglio comunale, Franco Casciani, e il consigliere comunale, Roberta Salvati, entrambi entrati nell’assemblea dopo l’elezione di domenica scorsa per il rinnovo della segreteria regionale del Pd. Sottolineano i consiglieri di minoranza, Alessandro Pantaleo, Gianfranco Di Piero, Daniele del Monaco, Mimmo Di Benedetto e Luigi Santilli, che “sono stati eletti ma appartengono, ancor oggi, al gruppo consiliare Pronti per Cambiare“. Sostiene l’opposizione: “è evidente che la lista Pronti per Cambiare si è rivelata semplicemente un contenitore elettorale privo poi di qualsiasi tipo di programmazione e futuribilità politica, considerato oramai che tutti i suoi membri hanno seguito il sindaco nell’opzione a favore del Pd”. Vanno oltre la politica e pongono l’accento su “l’aspetto economico”, spiegando che “la scelta di mantenere in essere più gruppi consiliari determina un aggravio di spesa per la pubblica amministrazione per quanto attiene il pagamento dei gettoni di presenza nelle commissioni e nella conferenza dei capigruppo.” Non mancano di evidenziare, inoltre, “la scarsa partecipazione al voto dei sulmonesi (sintomatica dei consensi riscossi presso l’opinione pubblica cittadina dalla dirigenza locale del Pd e dai rappresentanti della maggioranza in seno al Consiglio Comunale)”. Criticano, poi, che “i tempi delle primarie in cui si ostentava il “civismo ranalliano” e si gridava al PD sulmonese come un “mostro” da abbattere e combattere sono finiti o, meglio, non sono mai iniziati. I proclami fatti durante la campagna elettorale sono rimasti tali e, mentre la città è abbandonata al lassismo più totale, il sindaco si preoccupa di galleggiare facendo “giochetti” politici. Una faccenda anomala” commentano in conclusione “che fa da contorno alla situazione politica amministrativa della maggioranza Ranalli, se così si può ancora definire, considerando il fatto che il primo cittadino si trova in totale balia di vecchi personaggi della politica sulmonese”.