CHIUSURA GUARDIA MEDICA: CARTELLONE DI FI NON PIACE AL SINDACO, INCALZA L’OPPOSIZIONE
Al sindaco non piace il cartellone di Forza Italia, l’opposizione incalza sul caso della chiusura della guardia medica a Campo di Giove. “Non condividere il cartellone da parte del sindaco è legittimo, ma affermare che è stato istituito, in sostituzione, un servizio di assoluta eccellenza con una prestazione permanente notturna dalle 20 alle 8 credo che debba indurre tutti a riflettere e verificare se la soluzione offerta poteva essere evitata dalle autorità competenti ed accertarsi che non contrasti con le disposizioni vigenti e pertanto potrebbe essere successivamente oggetto di ulteriori tagli”. Critica così, in una nota, la posizione del sindaco il consigliere di opposizione (del Pd), Liborio D’Amore, riguardo il cartellone, firmato dal gruppo consiliare regionale di FI, affisso davanti l’ospedale di Sulmona, in cui si accomunano, come promesse disattese dal governatore D’Alfonso, le chiusure del punto nascita nel nosocomio sulmonese e della guardia medica. Nei giorni scorsi il primo cittadino campogiovese aveva dichiarato di ritenere l’accostamento nel manifesto, tra le due chiusure, “poco pertinente”, nonostante la sua contrarietà alla soppressione della Maternità nel presidio sanitario peligno.
Incalza sulla questione della Guardia medica il consigliere comunale dell’opposizione, sottolineando “non ci è stato regalato nulla” perchè “erano e solo le linee di indirizzo del’accordo tra Stato e Conferenza unificata delle regioni del 2013 a stabilire che il servizio di continuità assistenziale non fosse cancellato”, precisando che “che l’accordo detta le linee di indirizzo per la riorganizzazione emergenza-urgenza in rapporto alla continuità assistenziale per favorire indicazioni utili a un armonico sviluppo di tutti i servizi sanitari territoriali e ospedalieri.”. Secondo D’Amore con questo servizio attuale non ci sono le condizioni precedenti la chiusura. “E’ stato realizzato un servizio sostitutivo sicuramente eccellente in caso di urgenza, quando disponibile, inevitabilmente inefficiente per quanto riguarda la continuità assistenziale e sicuramente molto più costoso. Non possiamo dimenticare i riflessi sociali negativi causati con l’allontanamento di numerosi medici. Evidenziamo la disparità di trattamento riservato alla chiusura di solo alcune sedi e il potenziamento di altre con l’aggiunta delle postazioni del servizio di emergenza urgenza del 118. Era necessario” conclude D’Amore “consegnare lo scalpo di qualcuno invocando la mancanza dei numeri previsti, che se ci fosse stata la volontà, potevano essere trovati e aggiustati come è stato fatto per altre sedi? Se il vicesindaco (di Fi ndr) condivide le motivazioni del comitato dovrebbe spiegare ai cittadini le motivazioni”.