METANODOTTO, LA RISPOSTA DEI COMITATI ALL’ASSESSORE
“Chi conosce la storia dei comitati, in questi sette anni di lotta sulla vicenda Snam, sa bene che non abbiamo mai diffuso notizie false”. Comincia così la replica alle dichiarazioni dell’assessore regionale Mazzocca (clicca), in una nota, dei comitati ambientalisti sulmonesi che difendono la salvaguardia del territorio contro la realizzazione del metanodotto che passi nella Valle Peligna e la centrale a compressione gas che la Snam vuole realizzare in località Case Pente a Sulmona. Nel riferire circa le affermazioni che, tramite social network e sms, erano state attribuite all’Assessore Mazzocca, Mario Pizzola, nel suo intervento durante l’assemblea dei Sindaci del 10 febbraio, ha contestualmente precisato di “non credere alla loro veridicità ed è stato lo stesso rappresentante dei comitati ad informare i presenti all’assemblea, prima della sua conclusione, che in seguito ad una opportuna verifica le parole dell’Assessore risultavano essere state distorte. Questa, dunque, la verità dei fatti su un episodio che non può essere utilizzato per gettare ombre sui comitati” scrivono i comitati “L’impegno dei comitati è puro volontariato, una nostra scelta di metterci a disposizione della comunità e delle istituzioni per la difesa dei diritti del territorio e della popolazione. In questi anni abbiamo sempre esercitato il diritto di esprimere apertamente le nostre opinioni, non lesinando critiche né plausi alla classe politica a tutti i livelli. Abbiamo pertanto manifestato pubblicamente il nostro apprezzamento per l’operato della Giunta D’Alfonso, così come abbiamo aspramente criticato la Giunta Chiodi. Non vediamo, perciò, su quale base si possa mettere in dubbio la nostra onestà intellettuale. Se in questa fase esprimiamo la nostra delusione per il modo in cui la politica e le istituzioni stanno gestendo la vertenza Snam, ciò non significa seminare discredito. Al contrario, significa stimolare chi è stato eletto dai cittadini per tutelare il territorio e i beni comuni, a fare fino in fondo il proprio dovere.
La realtà è purtroppo sotto gli occhi di tutti : si sta andando verso l’appuntamento del 24 febbraio, giorno della Conferenza di Servizi sul metanodotto, senza nessun coordinamento tra Regione e Comuni. I Sindaci dovrebbero essere in prima linea nel guidare la lotta ed invece sembra quasi che il problema non li riguardi e della Provincia non si sa nulla. E la Regione? Dal 12 novembre, giorno della seconda Conferenza di Servizi sulla centrale di compressione (nei giorni scorsi gli atti sono stati rimessi alla Presidenza del Consiglio) non si è avuta più alcuna notizia circa il suo operato né abbiamo mai avuto risposta alle nostre sollecitazioni. Nessuno conosce quali iniziative il Governo regionale ha messo in atto negli ultimi tre mesi, di quali competenze tecniche e scientifiche si è dotato per contrastare il progetto della Snam e per elaborare valide alternative di tracciato, se e in che modo ha esercitato i propri poteri nei confronti del Governo Renzi, che a tutt’oggi continua a considerare carta straccia la risoluzione del Parlamento sul metanodotto; se e in che modo la Regione Abruzzo si è coordinata finora con le altre Regioni coinvolte. Non comprendiamo, poi, Assessore Mazzocca, perché afferma che: “cosa ancor più inaccettabile, si tende a prendere a modello quanto fatto a proposito del gasdotto Tap dalla Regione Puglia….”. Perché inaccettabile? E’ del tutto evidente che, se oggi la Regione Puglia sta trattando con il Governo nazionale, lo si deve non solo alla determinazione dei cittadini (è notizia del 13 febbraio che la Procura di Roma sta indagando sul Ministero dell’Ambiente su esposti presentati dal comitato No Tap), ma anche all’azione puntuale ed incisiva – sul piano amministrativo e giuridico – che attraverso tecnici e legali è stata messa in campo dalle istituzioni pugliesi, a cominciare dal Comune di Melendugno. Non ci risulta che in Abruzzo ci sia altrettanto attivismo da parte delle Istituzioni. Ciò che cogliamo è un impegno più di facciata che sostanziale: una sorta di rassegnata subalternità alla volontà decisionistica del Governo Renzi. Lei rivendica in particolare di avere stretto rapporti con la Regione Puglia e il Presidente Vendola, ed anzi di aver spinto affinchè assumesse un “ruolo di regia nella battaglia antigasdotto”. Ebbene, in che modo lo ha coinvolto sulla proposta alternativa che prevede il passaggio totalmente in mare del TAP e della Rete Adriatica? Questa proposta non risulta affatto tra quelle avanzate a livello nazionale dalla Giunta Vendola. Lei sostiene di non dover prendere lezioni da nessuno : il nostro contributo, da sette anni, non vuole insegnare nulla a chicchessia. Abbiamo chiesto, nei nostri comunicati, semplicemente di essere messi al corrente, insieme alle comunità e alle istituzioni tutte coinvolte nella battaglia contro la Snam, delle iniziative messe in atto dalla Regione e che lei definisce “documentate, riscontrabili e ampiamente riconosciute”. Ebbene: renda pubbliche tali iniziative; i cittadini non hanno forse il diritto di sapere, anche per riconoscere ed apprezzare il “minuzioso lavoro” svolto dal suo Assessorato? Siamo pienamente d’accordo con lei, Assessore Mazzocca, che questa battaglia è ancora lontana dall’essere vinta! Vittoria lontana si, ma non impossibile, a condizione che la Regione Abruzzo decida di mettere in campo tutti i suoi poteri, a livello politico, tecnico e legale e tratti con la schiena dritta con il Governo nazionale. Non c’è più tempo, ci creda. Auspichiamo che D’Alfonso segua l’esempio di Vendola. Il Presidente partecipi direttamente alla Conferenza di Roma del 24 febbraio e a tutti gli eventuali incontri che seguiranno. I diritti del territorio si difendono non con roboanti dichiarazioni, ma solo se il Governatore della Regione si batte in prima persona, come si è impegnato a fare.”