CARNEVALE, DOLCI TRADIZIONALI ABRUZZESI NELLA RETE DI CAMPAGNA AMICA
Anche a Carnevale si preferisce la tradizione nell’ambito della gastronomia. Le chiacchiere, anche conosciute come frappe o cioffe, le castagnole, chiamate anche struffoli in alcune zone della regione, sono i tipici dolci tradizionali abruzzesi del periodo di coriandoli e stelle filanti. Delizie prevalentemente fritte, tra i cui ingredienti ci sono miele e zucchero caramellato magari decorato con canditi, mandorle e confettini. Si tende a puntare alla qualita’ fatta in casa e alla filiera corta, come confermano l’aumento delle vendite di farina, uova e miele che nella rete regionale di Campagna Amica, nell’ultima settimana, ha fatto registrare una crescita del 25%. “La novita’ di quest’anno – dice Coldiretti Abruzzo – e’ la tendenza alla preparazione casalinga dovuta sia alla necessita’ di risparmio dettata dalla crisi ma anche dal piacere di esprimere la propria creativita’ personale nella realizzazione di dolci da offrire in famiglia.Partendo dalle ricette regionali che utilizzano soprattutto ingredienti semplici come farina, zucchero, burro, miele e uova e’ possibile fare una ottima figura spendendo meno di cinque euro al chilo facendo anche fronte ai consumi energetici per la cottura”. Dai 17 ai 20 euro al chilo, prezzi sostanzialmente stabili o in leggero aumento rispetto allo scorso anno, nelle pasticcerie o forni. “La preparazione casalinga – continua Coldiretti Abruzzo – offre anche la possibilita’ di scegliere direttamente gli ingredienti da usare nella preparazione del dolce e di assicurarsi la qualita’ e la freschezza degli ingredienti, che fanno la differenza sul risultato finale, e possono essere acquistati anche nei mercati degli agricoltori di campagna amica dove sono venduti anche i dolci carnevaleschi della tradizione a prezzi comunque contenuti (dai 14 ai 16 euro al chilo)”. Coldiretti ricorda che la festa di Carnevale prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia. “I banchetti carnevaleschi – conclude Coldiretti – sono molto ricchi di portate perche’, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale”.
nella rubrica Oggi Cucino Io la ricetta delle cioffe in casa Presutti (clicca)