CASA RIPOSO SEQUESTRATA, PROTESTANO I FAMILIARI DEGLI ANZIANI (VIDEO)
Hanno voluto dire la loro oggi i familiari degli anziani della casa di riposo di Cantone, frazione di Introdacqua, posta sotto sequestro preventivo ieri dai Nas di Pescara, su disposizione del gip del tribunale di Sulmona. Si sono riuniti davanti la struttura, da cui hanno dovuto trasferire in tutta fretta i propri cari, ospiti della casa: “Speriamo che riaprano subito” hanno detto, definendosi “indignati e addolorati”, spiegando le difficoltà che hanno trovato i vecchietti nel dover affrontare il trasloco rapidamente, sradicando madri e padri dalle proprie abitudini. Hanno tenuto a prendere le difese dell’attuale proprietario di “Anni Azzurri S.a.s”, presente anch’egli sul posto, tessendo le lodi anche delle cinque persone e dell’infermiere, libero professionista, in forza nella struttura, che lo scorso dicembre ha cambiato proprietà. Non ci stanno a sentir parlare di carenze igieniche, continuando a sostenere che tutto fosse sempre pulito, convinti, ora, di aver subito un danno. “Mio fratello si trovava bene qui, era ben assistito e il luogo era sempre pulito”, ha affermato uno dei parenti “Mia madre non sarebbe voluta andare altrove, tanto che ieri sera in un’altra struttura ha impiegato molto tempo per calmarsi in quanto si sentiva spaesata”. I 19 anziani sono stati accompagnati dai familiari, da un’ambulanza della Asl, che ha fatto la spola, e un pulmino del Comune di Introdacqua, il quale, secondo i parenti, scomodo e inadatto al caso. Nel registro degli indagati risulterebbe iscritta una sola persona, l’ex proprietario, sul quale penderebbe un provvedimento penale risalente al 2013, e uno con cui si contesta l’articolo 348 codice penale (abuso professione) “di cui siamo venuti a conoscenza solo qualche giorno fa” ha precisato l’avvocato Alessandra Baldassarre. E’ stato chiesto oggi l’accesso agli atti alla Procura al fine di conoscere il contenuto del fascicolo del provvedimento che ha disposto il sequestro preventivo e procedere alla richiesta di dissequestro della struttura. Poi si valuterà come procedere. Ha, inoltre, sottolineato l’assenza di un provvedimento che contesta la carenza igienico sanitario e il sequestro operato dai Nas deriva dalla controversia con il Comune. E’ stato precisato che non si tratta di una Rsa, ma di una casa di riposo che ospitava 19 anziani. Quanto al primo provvedimento penale, secondo il legale si trattava della rimozione di un divisorio removibile, quale un cartongesso. L’avvocato ha ripercorso passo passo l’iter del contenzioso con il Comune da quando fu avviata l’attività nel 2011, elencando tutte le fasi che hanno portato fino ad oggi. Nel 2013, inoltre, ha aggiunto ancora il legale, era stato chiesto al Comune di poter utilizzare una struttura, finalizzata a una casa di riposo, in paese, ma sostengono che era stato risposto di dover partecipare alla gara pubblica che però non è mai stato bandita. Auspicano, dunque, parenti degli anziani e proprietari che la situazione si risolva al più presto. Sarà poi il giudice a decidere dove sta la verità.