PUNTO NASCITA, PEZZOPANE “I DATI NON SCORAGGIANO. SI PUO’ VINCERE CON IL BUON SENSO”
<Con la ragionevolezza e il buon senso la battaglia per il punto nascita di Sulmona si può vincere. Confido che il presidente della Regione Abruzzo e l’assessore regionale alla sanità sapranno mettere in campo un ragionamento a 360 gradi, che vada oltre i tagli lineari imposti dal Ministero> .E’ quanto afferma in una nota la senatrice Stefania Pezzopane. 471 i bambini nati nel 2013 nel territorio del centro Abruzzo, secondo i dati dell’Istat forniti dallo studioso Aldo Ronci, numeri che non hanno scoraggiato il sindaco di Sulmona, che sollecita il governatore regionale e va avanti nella battaglia per scongiurare la chiusura, dato che nell’ospedale di Sulmona non si raggiunge il tetto dei 500 parti annuali. Sulla stessa linea di pensiero la senatrice Pezzopane, secondo la quale <il bicchiere non è mezzo vuoto, ma è pieno più della metà. Se si considera che il totale delle nascite nell’intero centro Abruzzo non si discosta poi molto dalla soglia dei 500 parti necessari a mantenere il presidio e a questo si aggiunge che gli ospedali più vicini ai comuni interessati dall’eventuale taglio sono L’Aquila e Popoli, certo non vicinissimi, si comprende come sia necessario per un’area come la valle Peligna mantenere un servizio essenziale> spiega la senatrice aquilana <Gli indicatori economici ci parlano di una realtà fortemente depressa economicamente. Nei comuni dell’area compresa tra la Valle Peligna, la Valle del Sagittario e la Valle Subequana hanno un indice di spopolamento, che tra il 1971 e il 2011 è stato del 21,2%, a fronte di una crescita del 12,1% in Abruzzo e del 9,8% in Italia, un indice di invecchiamento del 27,1% contro il 21,7% abruzzese e il 20,8% italiano.
Il territorio peligno, comprendente la Valle Peligna, la Valle del Sagittario e la Valle Subequana, ha perso tra il 2001 e il 2011 ben 1.767 abitanti.
Sono tutti indicatori che ci parlano di una bassa qualità della vita, che potrebbe peggiorare se si venissero soppressi i servizi essenziali, che dovrebbero servire a migliorare il benessere e l’inclusione sociale dei cittadini.
Non si può prescindere da queste considerazioni. Siamo in un territorio interno, con determinate altimetrie, lunghe stagioni invernali e costringere le mamme a partorire a distanza e con viabilità e strade non certo di facile percorribilità, mi sembra una cosa da scongiurare.
Mi auguro> conclude <che la Regione avvii a breve il confronto richiesto, in un tavolo tecnico, dal Sindaco di Sulmona, dai sindaci della Valle Peligna e dai comitati civici, tavolo in cui trovare soluzioni alternative e più efficaci>.