MEDICI “ECCO I RISCHI PER LA SALUTE CON LA CENTRALE GAS” (VIDEO)

Problemi alle vie respiratorie, ai bronchi, con bronchiti croniche e malattie cardiovascolari, che, tradotto in parole povere, significa aumento di ictus e infarti. Sono i rischi per la salute che i sulmonesi  correrebbero in presenza di una centrale di compressione gas annessa al metanodotto, già a distanza di uno, tre e sei chilometri. Ad evidenziare la pericolosità, per la salute, di un impianto, come quello che la Snam vorrebbe costruire nella zona di Case Pente a Sulmona, sono stati Maurizio Proietti e Maurizio Cacchioni, componenti della Commissione patologia ambiente dell’Ordine dei medici dell’Aquila. I due medici questa mattina hanno illustrato uno studio condotto a Modugno (Bari), dove insiste una centrale turbo gas, da un esperto di patologie ambientali, Agostino Di Ciaula, nel 2011. Dallo studio emerge che su una popolazione di circa 70 mila abitanti, 13440 (nel raggio di tre chilometri) sono stati visitati nel Pronto Soccorso, riscontrando patologie cardiovascolari e riguardanti le vie respiratorie, di cui 1725 (a un chilometro) sono stati i ricoverati per patologie legate alle pm10. <Nel nostro territorio la situazione potrebbe essere peggiore> spiegano i due medici <perché bisogna considerare il contesto orografico della Valle Peligna, che presenta il fenomeno dell’inversione termica, determinando una stasi delle sostanze nocive emesse per la combustione del gas. In sostanza nella nostra valle i fumi ristagnano a valle. Non c’è ricambio di aria e il tipico esempio è quando si accendono i falò nelle campagne: il fumo sale verticalmente fino a una certa quota per poi disporsi orizzontalmente, se non addirittura tornare a terra; in dipendenza del gradimento termico>. Non manca la stoccata per alcuni politici di casa nostra da parte di Proietti e Cacchioni, i quali sostengono che <ci troviamo in questa situazione a causa di meccanismi perversi, a cui ci hanno portato. Informando noi la popolazione, dato che il nostro è un preciso dovere morale ed etico di tutelare a qualsiasi livello la salute del cittadino, vogliamo lanciare un messaggio ai decisori politici, soprattutto a quelli minoritari e telecomandati, anche perché pure i loro figli respireranno quell’aria>.  Secondo i due medici occorrerebbe uno studio dell’aria, utile per poi capire e studiare i cambiamenti futuri. <Sono anni che lo chiediamo, ma ancora niente>. Si tratta di uno studio da 80 mila euro. L’indagine condotta in Puglia, illustrata oggi, sarà inviata al Ministero, rispondendo all’appello dei comitati contrari a centrale e metanodotto, in vista del termine ultime del 17 gennaio per la presentazione al Ministero delle osservazioni sul procedimento per autorizzare il Metanodotto Sulmona-Foligno,  tratto dell’opera unitaria “Rete Adriatica gasdotto Brindisi-Minerbio”.