LA POLENTA E’ SERVITA. IN TANTI A PETTORANO TRA SOLE E NEVE. EDIZIONE DEDICATA A IAIA

Metti una bella domenica di sole e cielo azzurro, un bicchiere di vino, musica e buona compagnia, la neve come elemento scenografico di un paese già suggestivo di per sè e la squisita polenta “rognosa”, regina della gastronomia tipica di Pettorano sul Gizio. E la sagra è servita. Non una delle tante, ma una vera e propria manifestazione che porta con sè storia e tradizione di uno dei Borghi più belli d’Italia. Lunga 53 anni. Arrivando dalla statale 17 s’intravedeva il centro storico “fumante” della polenta in cottura preparata dai ristoratori del posto, quella che un tempo sfamava i carbonai e che viene tagliata a fette (rigorosamente con un filo di refe), dall’incerta etimologia, facente riferimento alla malattia procurata dall’eccessivo consumo di mais o di carne di maiale, o “rognosa” come il rivelarsi una seccatura, prepararla, in quanto è molto lavorata. Dalle tante auto parcheggiate nei pressi degli impianti sportivi e lungo le strade, che si arrampicano su per il paese, seguendo le indicazioni dei volontari della protezione civile,  s’intuiva da subito che le piazze e la tenzostruttura fossero affollate. Tremila circa le presenze, pochi i sulmonesi, tanti dai paesi del circondario, moltissimi i turisti, qualcuno anche con sci e snowboard al seguito chiudendo la mattinata sportiva con un piatto di polenta, di tipicità locali, come i “mognele” (verdure), i “cazzarieje”, le salsicce, crustole (frittelle) oppure assaggiando i dolci del posto, tra pizzelle e gustosità natalizie come scarponi e ceciripieni. Qualche immancabile selfie con il Genzana innevato alle spalle o qualche scatto al Gran Sasso dominante in lontananza. Stand di gastronomia locale e artigianato sistemati nelle strette strade pettoranesi, tra salite e discese, fontane e castello Cantelmo con la torre da cartolina. Qualche titubanza iniziale per il costo del piatto della polenta a 10 euro (rispetto agli 8 delle precedenti edizioni), svanita dopo aver appurato, successivamente, che il nobile rincaro del prezzo era dovuto alla buona causa di beneficenza: aiutare Iaia, la bimba di 6 anni di Roccaraso, a realizzare il suo sogno, contribuendo a raggiungere gli 800 mila euro necessari per affrontare le cure costosissime in America. <Abbiamo voluto dedicare questa sagra proprio alla piccola Iaia, parte del ricavato infatti andrà alla campagna “Il Sogno di Iaia”> ha precisato Augusto De Panfilis della Proloco che ha curato l’organizzazione <Siamo soddisfatti di com’è andata anche quest’anno. C’è stato il pienone e il clima è stato favorevole, se pensiamo alla nevicata di capodanno. Siamo riusciti a sgomberare rapidamente in questi giorni la neve dalle strade e dai parcheggi così da permettere la buona riuscita della manifestazione e agevolare la gente nel parcheggiare al meglio le auto e nel passeggiare tranquillamente in paese>. Edizione speciale, dunque, la 2015 tra neve e solidarietà.

 

FOTO RACCONTO

FOTO34 FOTO35 foto10 FOTO8 foto11 foto13 foto0 foto15 foto24

foto14

foto1 foto12 foto2  foto16 foto17

foto3 foto4 foto5 foto6 foto33

foto19 foto20

foto23

Difficile resistere a non fotografare il Gran Sasso visto da Pettorano

foto22

foto24

Piatto chiamato tris del Contadino : salsiccia, mognele (verdura), cazzareje

foto25

Crustole (frittelle pettoranesi)

foto27 foto28 foto29 foto30 foto31 foto32 foto33

Il costo della polenta comprendeva il contributo per “Il sogno di Iaia”

FOTO36

FOTO38