CHIUSURA PUNTO NASCITA, RONCI “PAOLUCCI SI CONTRADDICE”
Sulla chiusura punti nascita Aldo Rnci, studioso sulmonese, ritiene che “il Ministero dello Sviluppo Economico e quello della Sanita’ si contraddicono. Paolucci – osserva Ronci in una nota – come assessore alla Programmazione sostiene una strategia ma come assessore alla Sanita’ fa l’opposto. Il Ministero dello Sviluppo Economico sostiene che una parte rilevante delle Aree Interne (definite Svantaggiate) ha subito gradualmente, dal secondo dopoguerra, un processo di marginalizzazione segnato da: calo della popolazione; riduzione dell’occupazione e dell’utilizzo del territorio; offerta locale calante di servizi pubblici e privati; costi sociali per l’intera nazione, per il dissesto idro-geologico e per il degrado del patrimonio culturale e paesaggistico. Allo stesso tempo, altre Aree Interne sono state spazio di buone politiche e buone pratiche a esito delle quali la popolazione e’ rimasta stabile o e’ cresciuta. La nuova metodologia mette al Centro della Strategia Nazionale per le Aree Interne Svantaggiate la qualita’ della vita delle persone con l’aumento del benessere e dell’inclusione sociale di chi vive in quelle aree. Per perseguire questi risultati l’intervento avra’ due linee di azione convergenti: una diretta a promuovere il rilancio dello sviluppo attraverso progetti finanziati dai diversi fondi europei disponibili, l’altra diretta ad assicurare a queste stesse aree livelli adeguati di cittadinanza in alcuni servizi essenziali (salute istruzione e mobilita’). Il Ministero della Sanita’ – sempre secondo il ricercatore – ignorando e contraddicendo quanto sostenuto e programmato dal ministero dello Sviluppo Economico, in attuazione della Spending Review, mette in atto un sistema di tagli lineari che lo stesso governo afferma di non voler attuare. Tra gli altri tagli stabilisce la soppressione dei punti nascita in tutti quegli ospedali che non raggiungono i 500 nuovi nati all’anno prescindendo da ogni altro tipo di considerazione. Si da’ il caso che per l’ospedale di Sulmona e’ stato deciso di sopprimere il punto nascita in quanto, con 328 nascite l’anno, non rientra nei parametri stabiliti dalla Conferenza dello Stato-Regioni che prevede, come gia’ detto, la soppressione dei punti nascita in tutti quegli ospedali che non raggiungono i 500 nuovi nati all’anno.
“Nel caso della soppressione del punto nascita di Sulmona rileva il ricercatore – non si tiene conto: che i 16 Comuni che fanno parte dell’Area Interna Svantaggiata Valle Peligna -Valle del Sagittario hanno un indice di spopolamento tra il 1971 e il 2011 del 15,1%, un indice di invecchiamento del 26,3%, un indice di dissesto idro-geologico da 11 a 75 abitanti e una densita’ abitativa di appena 26 abitanti per Kmq. Questi indicatori risultano tra i peggiori delle Aree Interne Svantaggiate Abruzzesi; che la Citta’ di Sulmona e’ l’unica tra quelle con piu’ di 10.000 abitanti che tra il 2001 e il 2011 ha perso abitanti (-1.029;-4,07%). Da questo dato emerge con evidenza che nella Valle Peligna si va pericolosamente indebolendo la dimensione urbana della citta’ che potrebbe e dovrebbe svolgere una funzione di riequilibrio nella distribuzione e nell’andamento della popolazione; che il dato e’ ancora piu’ eclatante se si riscontra che in Italia i comuni piu’ attrattivi sono proprio quelli delle dimensioni di Sulmona; che il Territorio Peligno , comprendente la Valle Peligna e la Valle del Sagittario , ha perso tra il 2001 e del 2011 ben 1.281 abitanti. Queste considerazioni, a mio avviso – osserva Ronci – dimostrano come le scelte fatte dal ministero della Sanita’ siano in netta contraddizione con i fini perseguiti dal ministero dello Sviluppo Economico il quale sostiene, molto giustamente, che nelle Aree interne Svantaggiate – come la Valle Peligna e la Valle del Sagittario- necessita migliorare la qualita’ della vita delle persone con l’aumento del benessere e dell’inclusione sociale di chi vive in quelle aree. L’Assessore Paolucci mostra un doppio volto in quanto: da un lato, come assessore alla Programmazione, negli incontri nei quali illustra e si confronta sul Documento di Programmazione Economica e Finanziaria Regionale (DPFER) 2015-2017, sostiene, in aderenza con le determinazioni nazionali, che la realizzazione di una Strategia per le Aree Interne svantaggiate abruzzesi deve essere utilmente fondata sul miglioramento della qualita’ della vita delle persone con l’aumento del benessere e dell’inclusione sociale di chi vive in quelle aree compresa quella Peligna e quella del Sagittario; dall’altro, come assessore alla Sanita’, determina la chiusura del punto nascita nell’ospedale di Sulmona senza tenere in debito conto che con questa scelta determina, nelle aree svantaggiate della Valle Peligna e della Valle del Sagittario, il peggioramento delle condizioni di vita di chi risiede in queste aree, condizioni che, come assessore alla Programmazione, si dice invece impegnato ad incrementare”.