POCO PIU’ DI 300 PARTI A SULMONA. PAOLUCCI “UNICO PARAMETRO PER PUNTO NASCITA: SICUREZZA BIMBI E MAMMA”

Sono stati 328 i bimbi nati a Sulmona nel 2013, tra i 10.194 parti in totale registrati in Abruzzo. Il primato per il maggior numero di nascite è per il presidio di Pescara, mentre in coda, con il minore numero, quello di Penne con 311 piccoli. Nello specifico, i bambini nati nell’ospedale di Pescara sono stati 2.037, quelli nel nosocomio di Chieti 1.497, mentre ad Avezzano 990, all’ Aquila 955, a Teramo 814, a Sant’ Omero 808, a Vasto 789, a Lanciano 710, ad Ortona 488, ad Atri 467. Sono i dati che ha snocciolato l’assessore regionale Silvio Paolucci (forniti dalle Unità Operative di Ostetricia e Ginecologia attualmente operanti nel territorio abruzzese) durante la riunione di ieri con il nuovo Comitato per il percorso nascita regionale (Cpnr) con l’ obiettivo di studiare le problematiche relative ai punti nascita della Regione Abruzzo.  Nella gran parte dei casi le future mamme scelgono di far nascere i propri figli nella Asl di residenza, come è il caso del 96%  nelle Aziende sanitarie di Teramo e di Avezzano-Sulmona-L’ Aquila, dell’ 80%  nella Asl di Pescara e del 76%  della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti. Per quanto riguarda la casistica complessiva delle unità in questione, nel 2013 sono state conteggiate 24 dismissioni, 60 mila giornata di degenza, 9 mila accessi in dayhospital. Il 60% dei ricoveri è stato di tipo chirurgico ed il 40 % di tipo medico e la degenza media è stata di 3,6 giorni per i ricoveri associati a gravidanze e 4,1 per altri ricoveri.

<D’ ora in avanti> ha precisato Paolucci <l’unico parametro che utilizzeremo per mettere in efficienza i punti nascita sarà la sicurezza del nascituro e della madre. Tutto il resto passa da questo momento in secondo piano>.  Ha sottolineato l’assessore che <nelle regioni più avanzate oltre il 70% dei parti avviene in punti nascita nei quali si registrano oltre 1.000 parti l’ anno, mentre in Abruzzo dei 12 punti nascita, pochi superano i 1.000 parti l’ anno. Altri dati dimostrano l’ esigenza di intervenire con rapidità e radicalità sul sistema, come l’ incidenza dei parti cesarei, che se a livello nazionale è pari al 38% , in alcuni punti nascita come Sulmona e Penne supera il 50%. Ecco perché abbiamo deciso di avviare un percorso condiviso ma deciso per riformare i punti nascita in Abruzzo attraverso un documento che sarà anche necessario al Tavolo di Monitoraggio dei ministeri dell’ economia e della salute per porre fine al lungo periodo di commissariamento>.