CASA SANTA ANNUNZIATA, LICENZIAMENTI E SFRATTI PER RIPIANARE I DEBITI

Giro di vite del commissario dell’Azienda dei servizi alla persona (Asp) Dario Recubini per tentare di colmare il buco finanziario dell’ente più antico della città, la Casa Santa dell’Annunziata. Cinque dipendenti, assunti con contratto interinale, sono stati licenziati, sono stati annullati molti dei contratti di consulenza con professionisti esterni e numerosi inquilini morosi degli immobili dell’ente sono stati sfrattati. Queste drastiche misure si sono rese necessarie per la pesante situazione che vive l’ente, con un buco di quasi tre milioni di euro, di cui 250mila euro di passivo prodotti dalla Casa di riposo S.Chiara. Una parte di questo denaro è stata recuperata con la vendita di terreni di cui l’ente Casa Santa dell’Annunziata era proprietario nelle Puglie. Un nodo da sciogliere resta ancora quello della gestione della chiesa dell’Annunziata. In questo caso il presidente Asp  ha chiesto collaborazione alla Curia. Altro debitore è il Comune che però ha già raggiunto un accordo con la Casa Santa dell’Annunziata, attraverso una transazione. Recubini con i due rappresentanti sulmonesi, Luigi Di Massa e Paolo Di Mascio, che curano gli interessi della Casa Santa, stanno studiando soluzioni per reperire altri fondi necessari a tenere in vita l’ente. Ipotesi al vaglio del presidente e dei suoi collaboratori sono l’organizzazione di eventi all’interno del complesso dell’Annunziata, convegni, matrimoni nella chiesa dell’Annunziata e concerti.

Giuseppe Fuggetta