GIOVANI E NUOVE CANTINE NELLA GUIDA “SLOW WINE 2015” PRESENTATA A SULMONA
Crescita e maggiore attenzione per il biologico, nascono nuove realtà e tante nuove cantine gestite dai giovani. E’ con il binomio vino e arte che è stata presentata ieri sera la “Slow Wine 2015”, la quinta guida dei vini firmata “Slow Food”. Ad ospitare la partecipata manifestazione è stato il bellissimo chiostro del polo museale di Santa Chiara a Sulmona. A fare gli onori di casa il fiduciario della Condotta Peligna, Giorgio Davini, insieme al sindaco Peppino Ranalli, il quale, dopo aver sottolineato il plauso per aver scelto, per la terza volta, Sulmona come location per la presentazione della guida, ha sostenuto che di fronte a numeri elevati circa la produzione e l’esportazione del vino, un settore tra i pochi che ha il segno “più” davanti, si può trarre spunto per opportunità lavorative per i giovani. Uno spunto raccolto dall’assessore regionale Dino Pepe, il quale ha detto che <è questo un settore in cui non c’è fuga dei cervelli, anzi tanti giovani dopo aver studiato all’estero ritornano nelle aziende. Intorno a questo dobbiamo creare un’economia, anche perché l’unica notizia positiva arriva proprio dall’agricoltura che è insieme cultura e turismo e ritengo che sarà un punto di riferimento del settore in Abruzzo. La Regione sarà vicina per lo sviluppo di questo comparto, lavorando insieme ai produttori>.
Dopo che il delegato Fisar Marcello Carrabino ha commentato l’accordo tra Slow Food e l’associazione nazionale sommelier, albergatori e ristoratori, parola al curatore del volume Fabio Giavedoni, che ha evidenziato l’incremento della vitivinicoltura <E’ un bilancio incisivo quest’anno. Abbiamo notato che l’aumento delle aziende che fanno un’ agricoltura più sostenibile e il cambiamento dell’atteggiamento da parte dei consumatori>. Convinto che <il vino si fa nelle vigne e non in cantina> ha illustrato il metodo di Slow Wine di <andare direttamente nelle aziende e non ricevere> i produttori, spinti dall’idea che più si conosce e più si ha la consapevolezza del prodotto. <Siamo contenti del lavoro che abbiamo fatto, realizzando una guida anche in versione inglese e tedesca. Ecco perché funziona anche in un momento delicato per l’editoria>. Ad illustrare il lavoro sul campo visitando vigne, cantine e aziende da aprile ad agosto è stato il responsabile Slow Wine Abruzzo e Molise, Davide Acerra scattando una fotografia positiva. < E’ questa una regione che può contare su molti giovani che hanno dato una marcia in più alle aziende di famiglia> ha detto <Sono tante quelle nate formate da giovani. C’è una maggiore propensione per l’agricoltura vitivinicola biologica anche nel Molise, andando di pari passo con un nuovo modo di proporre i vini. Sta cambiando il sistema di produzione, prediligendo l’acciaio e le vasche di cemento al legno>. Ha sostenuto che <L’Abruzzo ne è uscito bene e il Molise, al pari, anche se con qualche anno di ritardo, ha fatto grandi passi avanti>, spiegando che, dopo la parte da leone che spetta sempre al Montepulciano d’Abruzzo <i bianchi sono andati bene quest’anno>, i Trebbiani hanno dimostrato che è meglio una selezione delle uve in vigna; il Pecorino 2013 ha caratterizzato i vini per grande personalità: succosi, fragranti; il Cerasuolo ogni anno regala grandi vini, con complessità, freschezza, struttura. Conclusioni del convegno, moderato dal giornalista Paolo Castignani, affidate ad Eliodoro D’Orazio, presidente Slow Food Abruzzo e Molise, prima del momento degustativo, in cui i produttori vinicoli premiati hanno incontrato il pubblico, che ha assaggiato anche i prodotti tipici locali. Il meglio dell’enologia abruzzese, secondo Slow Food, dunque, è stata protagonista della serata lasciando che le tante persone, tra appassionati, esperti, habituè e semplici curiosi, degustassero 50 vini, in rappresentanza di 22 cantine.
A fare bella figura anche i vini del centro Abruzzo (clicca)
fabio giavedoni e eliodoro d’orazio
64 le cantine recensite, di cui 6 molisane. Tre i simboli adottati per raccontare ogni singola azienda recensita. Se la chiocciola, simbolo di Slow Food, è stata assegnata a 6 produttori abruzzesi (Valentini, Cataldi Madonna, Torre dei Beati, Valle Reale, Praesidium, Emidio Pepe), per la speciale maniera di interpretare, in sintonia con Slow Food, valori (organolettici, territoriali, ambientali e identitari), la Bottiglia è stata conferita a 8 vini per l’ottima qualità media per tutte le bottiglie presentate alle degustazioni (Cirelli, Contesa, Dino Illuminati, Nicodemi, Fattoria La Valentina, Feudo Antico). La Moneta è andata a (Angelucci, Tenuta i Fauri, Costantini, Tiberio, Collefrisio, Citra, Cantina Frentana, Tenuta Terra Viva, Cantina Salvatore, Italo Pietrantonji) per il rapporto qualità prezzo.
Da segnalare i vini quotidiani (costo meno di 10 €), gli slow (per la storia del territorio): i Montepulciano d’Abruzzo 2011 di Emidio Pepe, Malandrino 2012 di Cataldi Madonna, Anfora 2013 di Cirelli, Riserva 2009 di Praesidium, Tintilia Macchiarossa 2010 di Cantine Cipressi (Molise), Bianchi Grilli 2012 di Torre dei Beati, Trebbiano d’Abruzzo Valentini 2010,Vigna di Capestrano 2012 di Valle Reale. Tra i Grandi Vini (dal punto di vista gustativo): Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Zanna Ris 2010 Dino Illuminati, Spelt 2010 di Fattoria La Valentina, C’incanta 2011 di Cantina Tollo, Vignaquadra 2011 di Collefrisio