INTERESSANTE CONVEGNO SU TRADIZIONI RELIGIOSE PELIGNE E PASQUA SULMONESE (video)
La tradizione religiosa, la pietà popolare, la processione, il rapporto del popolo con l’adorazione dei santi, il rito di San Domenico a Cocullo, la Madonna che Scappa in Piazza, la Processione del Cristo Morto a Sulmona, il ritorno economico di queste manifestazioni ad alto potenziale turistico, che connotano l’identità dei paesi. Dal punto di vista religioso, antropologico culturale, economico, sociale e anche folcloristico. Interessante il convegno che si è svolto mercoledi sera a Sulmona, ospitato dall’auditorium del Vescovado, in cui il Vescovo Angelo Spina, lo studioso di antropologia Franco Cercone, l’insegnante e studioso di tradizioni religiose, Massimo Santilli e il docente di economia all’Università, Tommaso Paolini, hanno sviscerato il tema dell’ “Identità e riti della Valle Peligna”. Una riflessione e insieme un confronto sul loro significato originario, sugli sviluppi nel tempo, di fronte ad un pubblico attento e numeroso tra cui i rappresentanti della Confraternita di Santa Maria di Loreto e dell’Arciconfraternita della SS Trinità, insieme ad alcuni amministratori comunali del territorio. L’evento, organizzato dall’associazione AgoràCultura, promosso dalla Fondazione Carispaq, si è aperto con un’ampia riflessione del Vescovo sul significato di religiosità popolare e la liturgia, spiegando, riferito alla Processione del venerdi Santo di Sulmona, il motivo per cui durante la sacra rappresentazione del funerale di Cristo non ci si ferma per bere, mangiare o fumare, non si sparano i fuochi d’artificio perchè <la tradizione non dev’essere un tradimento. E’ fatta di regole, di preghiera, di silenzio> afferma il Vescovo, ricordando che la tradizione secolare si è rinnovata nel tempo senza scavalcare l’elemento prettamente religioso.
<Queste giornate di studio vanno potenziate e ripetute per la cultura individuale dei cittadini. Così si fa cultura> ha detto Cercone, dopo aver relazionato sul significato antropologico della Processione sulmonese, aprendo un ventaglio ampio sulla tradizione, ricordando le radici della festa di San Domenico a Cocullo, spiegando il culto che ha portato fino all’attuale rito famoso. Ha fatto riferimento al bisogno dell’uomo di rivolgersi ai santi toccando diversi esempi come il culto di Sant’Emidio, le feste di Tornimparte. Santilli, invece, in un discorso più generico, ha parlato anche del comportamento della gente durante la processione: come la presenza di politici come una sorta di passerella. Di economia e turismo legati a queste manifestazione ne ha parlato Paolini, sostenendo che il ritorno economico della Settimana Santa sulmonese in tutto il territorio è pari a 4 milioni di euro, sottolineando la presenza in prevalenza di un turismo mordi e fuggi di escursionisti, di stranieri, snocciolando numeri e suggerimenti tratti da tesi di laurea di suoi studenti. Nella relazione finale, nel ribadire l’importanza di questi incontri e confronti per crescere, monsignor Spina ha ricordato la sua esperienza appena arrivato a Cocullo, dopo aver studiato all’università il libro di “Alfonso di Nola” <Nessuno toglie le tradizioni, come il rito . Cocullo è diventato importante e lo sarà di più se sarà riconosciuto patrimonio dell’Unesco. Attenzione, però, non è la festa dei serpari, ma di San Domenico>. Conclude il Vescovo affermando che <se le nostre feste le svuotiamo dell’essenza rimane l’involucro>. In risposta alla presenza di politici in processione dice < dobbiamo mantenere il rispetto per le istituzioni, quando il sindaco viene nella processione è una istituzione al di là dei colori politici. Bisogna invece stare attento al popolo che non consideri santo il politico. Oggi dobbiamo lavorare tutti su questo territorio> aggiunge il Vescovo parlando di economia e turismo <C’è un’economia talmente affondata che non si vede l’alba della Resurrezione. La mia preoccupazione di Vescovo è che se la Settimana Santa porta 4 milioni di euro bisogna ringraziare il Signore: è una manna dal cielo perchè i miei giovani, le famiglie possono avere un respiro. Qui c’è bisogno di lavoro. La nostra Diocesi conta 2 mila abitanti in meno, perchè i giovani sono partiti. Diamo il vero senso alle manifestazioni e si produrrà un’economia che ci farà bene. Per fare turismo e commercio in questo territorio prima di tutto dovremmo creare una mentalità migliore di accoglienza. Ecco perchè la Diocesi sta mettendo in piedi un grande progetto: abbiamo una ricchezza incredibile di Itinerari religiosi, e possiamo parlare non di turismo religioso, ma di pellegrinaggio religioso, attraverso le chiese del territorio, musei diocesani, la Pasqua, sono ricchi di tradizione. abbiamo le espressioni viventi della tradizione>.
Al termine del convegno si è esibito il Coro dell’Arciconfraternita della SS.Trinità, diretto dal Maestro Alessandro Sabatini, che ha eseguito il “requiem”.