CASO COGESA, SINDACO “COLPA DEI DIRIGENTI CHE NON HANNO FIRMATO” (video)

<La responsabilità è di tre dirigenti e funzionari, che non hanno firmato, individuando invece una soluzione diversa dall’affidamento in house contraddicendo così il mandato del Consiglio comunale e della Giunta e la sottoscrizione dell’affidamento al Cogesa  per far partire il servizio da oggi. E’ un fatto molto grave per la città. Non hanno avuto preoccupazione per il destino di 23 famiglie, prendendo un’altra direzione utilizzando l’articolo 110, su cui era stata fatta chiarezza dall’ufficio legale sia del comune che del Cogesa. È indubbio che dopo quello che è successo ieri, (clicca qui) dovrò rivedere la mia politica sulla questione delle dirigenze e sulla questione dei funzionari che supportano quelle dirigenze. Utilizzerò tutte le mie prerogative per modificare assetto sulle dirigenze e posizioni amministrative per rimuovere situazioni che creano danni ai lavoratori e alla città. E assicuro che che i lavoratori non andranno a casa>.  Ha commentato così il sindaco di Sulmona, Peppino Ranalli, questa mattina in una difficile conferenza stampa nel suo ufficio, spiegando bene la vicenda. Non colpa dei ricorsi, dunque, notificati due giorni fa dalla cooperativa Undis e del Consorzio Am, che avrebbero continuato il loro iter, ma il blocco dell’avvio del servizio affidato al Cogesa è dovuto alla mancata firma di tre tra funzionari e dirigenti.

Erano presenti questa mattina  assessori e consiglieri e soprattutto i 23 lavoratori, non poco adirati e in attesa di capire quali saranno le loro sorti occupazionali, dato che per cinque giorni il servizio tornerà nelle mani del Consorzio Am, che lo ha gestito finora. Erano pronti, invece, per cominciare a lavorare con la società Cogesa, che avrebbe dovuto far partire da oggi il servizio, compreso lo spazzamento della città. Spiega il sindaco che l’ufficio ambiente,  facendo riferimento a una clausola relativa al contratto degli appalti che vieta la prosecuzione dell’affidamento della gara in funzione di ricorsi (riguarda gli appalti quando ci sono più concorrenti), ha ritenuto opportuno, di sua iniziativa, non proseguire all’affidamento in house, ma prorogare il servizio di 5 giorni all’attuale consorzio Am.

<Ho trovato una lettera sotto la porta del mio ufficio questa mattina, con la notifica di questo operato, in cui i dirigenti spiegano le motivazioni, nonostante ieri io sia rimasto a palazzo San Francesco fino alle 19> afferma Ranalli <E’ anche demoralizzante che nonostante esistano mail, sms e cellulare si debba comunicare infilando documenti sotto le porte: segno di scarsa professionalità e di mancanza di rispetto> ha aggiunto nei commenti il primo cittadino, ricordando la conferenza stampa di due giorni fa in cui era stato annunciato l’avvio del servizio. <Non si può venire oggi dell’affidamento e tirare fuori le clausole> continua il sindaco, rimarcando  che la <vicenda grave per la città è la contestualità dei ricorsi presentati a orologeria che blocca la situazione a discapito dei benefici alla città. Chi si è assunto questa responsabilità ne risponderà sia dal punto di vista giuri ridico che finanziario per il mancato affidamento>. Quanto alle sorti dei lavoratori tra cinque giorni, Ranalli ha risposto <Ho sempre detto che il loro futuro dev’essere salvaguardato. L’amministrazione si farà carico del problema, aveva dato già un’indicazione.>

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