TRASFERIMENTO SCUOLE, OPPOSIZIONE “SI RISCHIA OVIDIO BIS”

< Si rende assolutamente prioritario   che gli enti competenti   definiscano in termini certi,  assumendone i conseguenti  impegni formali,  i tempi necessari per garantire che gli studenti, oggi “esuli”, possano rientrare nella loro scuola. Questa città  ha già vissuto sulla pelle di alunni, professori e personale non docente, le conseguenze nefaste  di una scuola chiusa e ancora sprangata,  a dispetto di tante  promesse. Ci riferiamo all’immobile del  liceo classico “Ovidio”  che,  da ben 5 anni, ormai,  continua a restare vuoto e inutilizzato. Il nostro appello è rivolto  alla sensibilità e alla attenzione di quanti, loro malgrado, si sono trovati coinvolti in questa triste vicenda,  affinchè  l’Istituto tecnico commerciale “De Nino” e l’Istituto tecnico per geometri “Morandi”  tornino ad ospitare gli studenti in tempi certi e,  per quanto possibile,  celeri.  Il gioco dello scarica barile, cui abbiamo assistito in questi anni per il liceo di piazza XX settembre, non sarà più tollerato e chi se ne renderà responsabile, dovrà risponderne>. E’ il commento, in una nota, dei consiglieri di opposizione del Comune di Sulmona, sulla decisione della Provincia di trasferire gli studenti nel “Da Vinci” di Pratola, dopo i sigilli apposti dalla Guardia Finanzia nell’ambito dell’inchiesta sulla sicurezza dei due plessi scolastici di via D’Andrea. Decisione ufficializzata questa mattina durante il vertice in Prefettura (clicca). Soluzione che ha scatenato le ire del sindaco, trovando invece il plauso del preside che  aveva lanciato la proposta del trasferimento a Pratola in quanto scuola  capace di ospitare venti classi e compresa tra le quattro del Polo scientifico.  <L’ assurda vicenda legata all’interdizione dalle attività didattiche nell’ immobile che ospita Itc e Itcg dopo l’avvio delle indagini della magistratura> continuano i consiglieri sulmonesi  <avrebbe dovuto imporre, alle autorità competenti,    la ricerca di una soluzione che,  nel garantire il percorso formativo agli studenti, creasse loro, e di conseguenza alle loro famiglie, il minor disagio possibile>. Aggiunge l’opposizione che  < nell’apprendere la notizia del forzoso  trasferimento a Pratola Peligna dei due istituti, riteniamo che, prima di assumere, così sbrigativamente,  una decisione palesemente  mortificante per gli interessi degli studenti, del corpo docente e dell’economia cittadina, avrebbe  dovuto essere  esperito ogni utile tentativo mirato a consentire che le attività didattiche potessero proseguire nell’ambito della nostra città.>