SCUOLE SULMONESI A PRATOLA, SINDACO SU TUTTE LE FURIE
SULMONA – Sulmona penalizzata, disagi per il popolo delle scuole sulmonesi e danni economici per la città. Questi i motivi per cui il sindaco di Sulmona Peppino Ranalli è contrario alla decisione del trasferimento da Lunedi prossimo (clicca) degli studenti dell’itc e Itcg all’Itis di Pratola Peligna. <Una decisione che appare eccessivamente frettolosa e che soprattutto non ha tenuto conto delle esigenze delle famiglie e dei ragazzi> commenta Ranalli in un comunicato stampa. E’ andato su tutte le furie durante il vertice tenuto nella sede della Prefettura all’Aquila questa mattina, alla presenza del viceprefetto Giuseppe Guetta, del preside del Polo Scientifico, Massimo Di Paolo, di alcuni insegnanti e dirigenti del Comune, insieme al presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, e alla sua vice Antonella Di Nino. (CLICCA). <Stamattina, nell’incontro in Prefettura, ho presentato tre proposte operative per fare in modo che le due scuole restassero almeno a Sulmona – spiega il sindaco – in particolare ho proposto il doppio turno con lezioni pomeridiane al Liceo Scientifico; ho proposto il trasferimento delle classi nella ex sede della Croce Rossa, che ha già ospitato il Liceo Classico e infine il trasferimento nelle scuole medie Panfilo Serafini e Giuseppe Capograssi. Tutte e tre le proposte sono state respinte inspiegabilmente dall’amministrazione provinciale e ho avuto l’impressione netta che tutto fosse stato già deciso, prescindendo dalla valutazione e dalla fattibilità delle soluzioni da noi avanzate> continua Ranalli che tuona <E’ stata penalizzata ancora una volta un’intera città da una decisione che provoca disagi enormi agli studenti e docenti. Stringere i denti per sei mesi, senza condannare gli studenti al pendolarismo, sarebbe stato possibile, anziché creare ulteriori problemi. Ma davanti alla chiusura totale della Provincia e della stessa dirigenza scolastica il Comune è stato messo nelle condizioni di non poter salvaguardare gli interessi degli alunni, delle loro famiglie e della nostra città. Questo trasferimento nell’Itis di Pratola> conclude <provocherà pesanti ripercussioni anche sulle attività commerciali che gravitano attorno alla presenza degli istituti scolastici interessati. E’ un ulteriore danno perpetrato all’economia cittadina che sarebbe stato evitato se la Provincia fosse stata più attenta e costruttiva rispetto alle nostre proposte.>