CARCERI, MINISTRO ORLANDO E PRESIDENTE D’ALFONSO FIRMANO PROTOCOLLO
Firmato oggi a Roma, nella sede del Ministero della Giustizia, un protocollo operativo tra Regione Abruzzo, Provveditorato Regionale e Tribunale di Sorveglianza per sostenere misure alternative speciali e percorsi terapeutici rivolti ai detenuti con problemi di tossicodipendenza. La Regione e l’Anci, quindi, si impegnano a promuovere ed incentivare presso i Comuni abruzzzesi la sottoscrizione di appositi accordi per il sostegno delle attivita’ a favore dei detenuti che potranno vedere la compartecipazione del ministero della Giustizia, anche attraverso finanziamenti della Cassa delle Ammende. “E’ fondamentale che persone che hanno conosciuto l’errore, il delitto e la pena possano avere progetti di impiego e di utilita’ produttiva grazie ad una attivita’ di collaborazione tra territorio e istituzioni” ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che ha firmato oggi insieme al ministro della Giustizia Andrea Orlando, alla presenza del presidente del Tribunale di sorveglianza dell’Aquila, Laura Longo e il presidente di Anci Abruzzo Luciano La Penna. Un’attenzione particolare per quei soggetti che necessitano di speciali percorsi riabilitativi, rieducativi e di reinserimento sociale e lavorativo. L’accordo prevede misure alternative alla detenzione attraverso azioni orientate al reinserimento della persona nel tessuto socio-economico. Il tutto avverra’ anche grazie a reti di volontariato presenti sul territorio per la realizzazione, nei prossimi tre anni di esperienze progettuali di questo tipo diffuse nel territorio regionale. L’impegno e’ quello di sostenere progetti per l’accoglienza del detenuto nel territorio di residenza attraverso percorsi di inserimento abitativo e orientamento al lavoro, in particolare per le persone prive di risorse economiche e familiari. “Questi interventi – ha spiegato il presidente – devono avere un effetto reale per diminuire il rischio di recidiva dei reati e per il recupero del soggetto che ha scontato una condanna penale detentiva. Per questo e’ fondamentale il pieno coinvolgimento delle comunita’ di riferimento, incrementando la collaborazione tra le istituzioni locali”