CASA SANTA ANNUNZIATA, DI MASCIO: APPELLO PER LA SALVAGUARDIA

Salvaguardare la Casa Santa dell’Annunziata, patrimonio di Sulmona, che rischia di non essere gestita da sulmonesi. E’ l’appello che il sulmonese Paolo Di Mascio,  ex membro del Consiglio di Amministrazione dell’Organismo Straordinario (poiché a giorni avverrà il passaggio di consegne con i nuovi nominati dalla Giunta regionale), rivolge  a tutte le Istituzioni e ai loro Rappresentanti coinvolti nella gestione della nuova ASP (azienda speciale per il Patrimonio) della provincia dell’Aquila, <affinché producano il massimo sforzo per tutelare e salvaguardare gli interessi della città e dunque della Casa Santa dell’Annunziata>.  Cresce la preoccupazione per le sorti dei beni immobili, simbolo di Sulmona, come la Chiesa dell’Annunziata, il Campanile annesso, il Palazzo dell’Annunziata con l’auditorium, gli spazi per il museo, la cappella del Corpo di Cristo, ed altre importanti strutture monumentali come la chiesetta di San Rocco in piazza Garibaldi e la chiesa di San Cosimo, all’indomani del mancato rinnovo da parte del Comune della convenzione con l’ente a quattro mesi dalla scadenza, a causa delle casse vuote di palazzo San Francesco (clicca). A suonare un campanello d’allarme anche il rischio che la Casa Santa dell’Annunziata, di secolare tradizione, appartenente di fatto alla città (le origini infatti risalgono al 1376, derivante anche da lasciti dei Signori di Sulmona, risultando, dunque, un ente un tempo ricco, che ad oggi conterebbe uscite superiori alle entrare, nonostante le proprietà in attivo) non resti gestita dai sulmonesi, come naturali padroni di casa, con il rinnovo dei componenti dell’organismo straordinario, oggi Asp  (dopo la legge regionale di riforma Ipab -istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza-), in vista di quanto i nominati non sarebbero residenti in città. <La Casa Santa dell’Annunziata> sottolinea Di Mascio < oggi è amministrata da un organismo straordinario che entro pochi mesi lascerà il compito agli organi amministrativi della nuova ASP appunto. Ho appreso però con molta preoccupazione che nessuno dei tre membri dell’organismo straordinario nominati dalla Regione proviene dalla città di Sulmona e ciò alimenta il timore che le attività oltre che il patrimonio monumentale di proprietà della Casa Santa (tra tutti la Cappella di Cristo, il complesso monumentale dell’Annunziata e decine di immobili e terreni anche fuori città) possano essere gestiti seguendo logiche estranee agli interessi della città di Sulmona> afferma Di Mascio, il quale, con l’appello, auspica che l’argomento non venga sottovalutato.

<Tale preoccupazione è ancor più viva> spiega l’ingegnere <perché si apprende, da fonti accreditate, che esiste la volontà, da parte dell’attuale esecutivo regionale, di rivedere l’ originale legge di riordino delle Ipab, eliminando l’autonomia che viene riconosciuta in tale legge alla Casa Santa dell’Annunziata, con la nascita appunto di una seconda ASP provinciale con sede proprio in Sulmona. La ASP “sulmonese” rappresenta nella sostanza la logica prosecuzione della missione portata avanti dalla Casa Santa dell’Annunziata e ne interpretava i principi fondativi proprio nel territorio dove ha avuto origine nei secoli passati>.