METANODOTTO. REGIONE ABBANDONA TAVOLO, COMITATI “OBIETTIVO ORA STOP CONFERENZA SERVIZI”

<Bene ha fatto la Regione Abruzzo a battere i pugni e a far saltare il finto “tavolo” del Vice Ministro Claudio De Vincenti>. Così commentano i comitati sulmonesi ambientalisti la reazione dei vertici regionali (Presidente D’Alfonso, il suo Vice, Lolli e l’assessore Mazzocca), presenti insieme al sindaco di Sulmona Ranalli, che  ieri sono usciti dal Ministero dello Sviluppo Economico sbattendo la porta, abbandonando di fatto la riunione tecnica  sulla trattativa per un percorso alternativo al tracciato del metanodotto, che si vuole far passare nel territorio abruzzese a rischio sismico con tanto di centrale di compressione Gas che la Snam vuole realizzare a Sulmona, nella zona Case Pente.  “Di fronte ad una lettura che noi riteniamo equivoca e superficiale che la Snam ha dato del territorio della Valle Peligna, come rappresentanti politici e istituzionali della Regione Abruzzo, non potevamo far finta di niente”. Aveva dichiarato il vicepresidente Giovanni Lolli.

<In apertura del “tavolo” è andato in onda un film già visto> raccontano i comitati <la Snam e De Vincenti, in simbiosi, hanno subito chiuso le porte ad ogni approfondimento circa localizzazioni alternative sia alla centrale di compressione che al metanodotto: per il Governo e la multinazionale del gas la soluzione “ottimale” resta quella di Case Pente.  Quando il sito prescelto è stato descritto come una sorta di periferia circondata da anonime montagne, il Presidente D’Alfonso è insorto ricordando che la Valle Peligna non può essere dipinta come una  landa desolata ma che, al contrario, è un’area di grande valenza ambientale, paesaggistica, storica e culturale e la Regione non può permettere che essa venga deturpata e compromessa dalla centrale di compressione perché su questo comprensorio la Regione intende investire con progetti di valorizzazione della sua vocazione naturale che confliggono totalmente con gli impianti che la Snam vuole imporre al nostro territorio. Non è possibile che mentre da un lato ci si impegna a costruire un futuro per questa Valle – ha aggiunto D’Alfonso – dall’altro che c’è chi fa di tutto per demolirlo.

I toni forti usati dal Presidente D’Alfonso hanno acceso uno scontro  con il Vice Ministro De Vincenti che,  secondo i comitati <anche questa volta, non ha perso l’occasione per schierarsi acriticamente dalla parte della Snam, sposandone le tesi e divenendone di fatto il megafono. Vista l’inutilità di un simile “tavolo”, l’intera delegazione  regionale ha abbandonato la riunione. E’ evidente che non ha alcun senso un “tavolo” su cui pesa la scure della Conferenza di Servizi che resta convocata per l’8 ottobre.>Condividono i comitati la posizione della Regione Abruzzo e del Comune di Sulmona < quella dell’annullamento della Conferenza di Servizi quale condizione imprescindibile per la ripresa di un confronto vero, che è tale solo se davanti c’è una prospettiva di lavoro di diversi  mesi e non di pochi giorni per la individuazione di soluzioni alternative.>

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“Definire Sulmona e la Valle Peligna zone marginali, ai piedi di una catena montuosa ha dato l’impressione di una società che non conoscere il territorio” ha aggiunto Lolli “Su quel territorio, invece è il caso di ricordare, la Giunta regionale ha fatto precise scelte politiche avendo intenzione di investire per lo sviluppo culturale, ambientale e monumentale dell’area ed è per questo motivo che, in accordo con la delegazione, abbiamo deciso di abbandonare i lavori perché non c’erano più le condizioni per andare avanti”.”Mi ha sorpreso – ha rimarcato Lolli – l’atteggiamento di alcuni direttori generali dei Ministeri presenti che anziché soffermarsi su questioni di carattere tecnico si sono lasciati andare a dichiarazioni che hanno debordato dal ruolo che ricoprono”. Dal canto suo, l’assessore all’Ambiente Mario Mazzocca ha aggiunto che la Regione “continuerà con l’attività amministrativa finalizzata a cancellare la Conferenza di servizi. Va in ogni caso interrotto il procedimento amministrativo e nelle more individuare soluzioni alternative. Faremo – ha concluso Mazzocca – i nostri atti nelle prossime ore”.