ESCLUSIONE VALLE PELIGNA, MASTRANGIOLI PRESENTA RICORSO AL MINISTERO

In merito alla proposta di riformulare la zonizzazione delle aree di crisi regionali ha presentato  ricorso al Ministero dello Sviluppo il Capogruppo consiliare del PD in Provincia dell’Aquila, Enio Mastrangioli,  contro la delibera della Giunta D’Alfonso del luglio scorso, affinchè venga riformulata in base a < criteri oggettivi, trasparenti e incontrovertibili, desunti dalle statistiche economiche e sociali ufficiali>.  Una nuova proposta di riformulazione  creata dalla Regione, dopo che quella della precedente Giunta non rispettava il plafond degli abitanti assegnato, pari a 252.839 unità. Una riformulazione, sottolinea Mastrangioli  <che ha determinato l’esclusione e la non considerazione di diverse vaste aree territoriali dell’aquilano, della Marsica e, in particolare, di tutti i Comuni della Valle Peligna –Alto Sangro, escluso Sulmona,  che appare incomprensibile>.

Afferma Mastrangioli  <si ritiene inaccettabile ed incomprensibile che, per quanto riguarda la Provincia dell’Aquila, sia stata completamente esclusa un’area come quella della Marsica e che, per la Valle Peligna siano stati esclusi il Comune di Pratola Peligna di cui gran parte del suo territorio è all’interno e gestito dal Nucleo Industriale di Sulmona, il Comune di Corfinio e il Comune di Raiano erroneamente e gravemente non compreso nella precedente delibera regionale ma che possiede, da oltre 30 anni, una Zona Industriale e Artigianale tra le più importanti e significative dell’intero territorio provinciale>.

Mastrangioli spiega che <la riformulazione non è avvenuta mediante una riduzione del numero degli abitanti e relativa zonizzazione omogenea e paritaria tra le quattro Province e all’interno delle stesse; diverse aree territoriali e comunali sono state radicalmente eliminate e sostituite con altre come se le condizioni di crisi potessero modificarsi nel giro di due mesi; il risultato finale evidenzia una riduzione marcata del numero degli abitanti in tutte le Province, in particolare in quella dell’Aquila, con invece un aumento considerevole in quella di Chieti.>  Una esclusione che contrasta fortemente, evidenzia il consigliere provinciale con <il Protocollo d’Intesa sottoscritto il 28 febbraio del 2008 tra Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Abruzzo e Provincia dell’Aquila, con il quale si affermava testualmente: “nelle aree dei comuni della Valle Peligna e dell’Alto Sangro si localizzano le situazioni di crisi più gravi della regione Abruzzo. Con la Delibera 162 della Giunta Regionale Abruzzo del marzo 2011, con la quale si inoltrava istanza al Ministero dello Sviluppo Economico per ottenere il formale riconoscimento dell’area della Valle Peligna – Alto Sangro quale unica grande area di crisi industriale complessa, sempre in base alla constatazione che “l’area Valle Peligna-Alto Sangro rappresenta il sistema locale a minore dinamismo economico. Con uno studio dello stesso Ministero dello Sviluppo Economico, pubblicato nel 2010, su Industria e Aree di Crisi” dell’Italia, che, per la Regione Abruzzo, attesta che i Sistemi Locali Lavoro (SLL) ai primi quattro posti per indice di crisi occupazionale sono quelli di L’Aquila, Sulmona, Celano e Avezzano e le aree ad elevata crisi occupazionale sono quelle dell’aquilano e della Valle Peligna, quelle di medio-alta crisi di Celano e Avezzano, mentre tutte le altre aree regionali sono a media-bassa crisi e bassa crisi, in quest’ultima gran parte dell’area chietina>.