NO METANODOTTO, REGIONE CAPOFILA LA BATTAGLIA CONTINUA

SULMONA – Sconvocare la conferenza dei servizi, prevista il 30 settembre da cui potrebbe arrivare il via libera al progetto della realizzazione del metanodotto,  è lo scopo primario, ma proseguire la battaglia contro la realizzazione del metanodotto nel centro Abruzzo e della centrale di compressione gas a Sulmona è l’obiettivo da raggiungere. E’ quanto emerso nell’assemblea che si è svolta oggi pomeriggio nel cinema Pacifico a Sulmona, convocata dal coordinamento interregionale No Tubo.  In tanti in platea, anche se non tutti i posti erano occupati. Erano presenti seduti amministratori e sindaci dei comuni della Valle Peligna, come Pratola, Introdacqua, Pacentro, i primi cittadini di alcuni paesi delle Marche e dell’Umbria (che secondo il progetto saranno attraversati dal Metanodotto), dal consigliere regionale aquilano, agli amministratori ed esponenti della politica locale del centrosinistra e centrodestra, insieme ai rappresentanti dei comitati che da anni portano avanti la lotta contro il metanodotto e la centrale di compressione gas che la Snam vorrebbe costruire nella zona Case Pente. Sul palco il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, il suo vice, Giovanni Lolli, le senatrici Stefania Pezzopane (pd) e Paola Pelino (Fi), gli onorevoli Gianni Melilla (sel), Walter Verini (pd) assessore regionale Mario Mazzocca, il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, che ha fatto da moderatore,  Gianluca Ranieri (M5s), Alfredo Moroni coordinatore del comitato del No.

Si è detto soddisfatto Mario Pizzola, leader dei comitati sulmonesi per la salvaguardia del territorio, salito sul palco prima della conclusione dell’incontro ribadendo che <se non ci sarà la sconvocazione della conferenza dei servizi, la battaglia sarà persa>.

Il presidente D’Alfonso ha sottolineato nel suo intervento che <Dobbiamo vincere tutti insieme> annunciando che domani chiamerà il viceministro allo sviluppo Economico Claudio De Vincenti chiedendo la sconvocazione della conferenza dei servizi. Ha  ringraziato pubblicamente il lavoro fatto in questi anni dai Comitati. <Abbiamo detto no anche nei colloqui frontali> ha affermato il governatore regionale <Non vogliamo perdere in maniera irrimediabile le bellezze dei nostri territori e del nostro ambiente, né vogliamo che si stabilisca un livello tale di rigidità nel sopra suolo e nel sottosuolo che faccia perdere bellezza a questo ambiente”. Alla domanda sui motivi che spingono la Regione a chiedere l’annullamento della conferenza dei servizi, il presidente D’Alfonso ha risposto: “vogliamo che lo Stato non ci consideri dei camerieri>.

Soddisfazione ha espresso il sindaco di Sulmona, Peppino Ranalli, <da questa assemblea è pervenuta una voce unanime. Siamo pronti a sostenere con forza la nostra battaglia>.

<Abbiamo scelto la Valle Peligna come area di maggiore eccellenza per l’ambiente e per i beni monumentali e paesaggistici e non come territorio vocato ad accogliere una centrale di compressione del gas e un metanodotto> ha  ha detto il vicepresidente della giunta regionale, Giovanni Lolli <Anni fa si doveva realizzare a Sulmona un cementificio con 150 posti di lavoro. E Dio sa quanto questo territorio ha bisogno di occupazione. Ma si è  detto no perché quest’area ha un altro destino>. <Abbiamo indicato Cupello nel tentativo di individuare alternative all’attuale progetto. A Cupello c’è già una centrale di spinta e un grande stoccaggio di metano, il più grande dìItalia. Potenziamo quelle strutture ed evitiamo che a Sulmona ne sorga un’altra>.  Ha infine chiarito che <non abbiamo ancora parlato ancora con il sindaco di Cupello perché il Governo ancora ci autorizza a farlo>. <Il punto fondamentale è che da anni chiediamo un tavolo  per individuare e analizzare le alternative e dopo averlo ottenuto e aver avviato la discussione sulle alternative al percorso sulla dorsale appenninica, il Governo che fa? Convoca per il 30 settembre la conferenza di servizi per la realizzazione della centrale di compressione di Sulmona. O sconvocano la conferenza di servizi o noi consideriamo questa cosa qui, una specie di farsa, non una discussione. Abbiamo chiesto, come giunta regionale e con un atto formale che si disdica la conferenza di servizi e che si continui nella discussione per trovare le alternative>

 

 

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<Un un momento nel quale la battaglia sta entrando nella fase decisiva c’é bisogno di una grande unità. Unità delle comunità locali, unità della politica, unità delle istituzioni>. Lo ha detto il consigliere regionale dell’Umbria Manlio Mariotti, intervenuto  “Penso innanzitutto  che oltre all’Abruzzo  e all’Umbria regioni maggiormente coinvolte nel tracciato di questo metanodotto debbano essere coinvolte anche le altre regioni attraversate. Solo dall’unità delle comunità che sono coinvolte, delle Regioni può prendere forza ancora maggiore un’argomentazione che mi sembra ragionevole: quella di dire prima di fare questa opera si prendano in considerazione ipotesi fattuali diverse”. “Non siamo contro lo sviluppo di questo paese – ha proseguito Mariotti- non siamo per tenere in considerazione le ragioni della sua competitività. Peró l’idea che tutto questo si possa costruire passando sopra le volontà delle comunità locali,  sopra le loro ragioni, e sopra persino la disponibilità di essere convinti che nella battaglia che stanno combattendo magari sbagliano,  ecco questo é un elemento di imbarbarimento, di scadimento della qualità della democrazia nel nostro paese che credo non ci aiuti a guardare con ragionevole speranza al futuro”.