ORSO UCCISO CON UNA FUCILATA, LE REAZIONI DEGLI ANIMALISTI
Alla notizia che il giovane orso trovato morto lo scorso venerdi lungo la pista ciclabile nelle campagne di Pettorano sul Gizio sia stato ucciso con un colpo di fucile (clicca) sono diverse le reazioni scatenate nel mondo degli animalisti. L’enpa chiede il ritiro del tesserino venatorio ai cacciatori, la Lav (lega anti vivisezione) chiede al Ministro lo stop all’apertura della caccia, l’Orsa Pro natura Valle Peligna preme su controlli antibraccongaggio e critica la presa di posizione dei comitati sorti all’indomani delle incursioni dell’orso a Pettorano.
ENPA, RITIRARE TESSERINI VENATORI AI CACCIATORI
Ritirare il tesserino venatorio a tutti i cacciatori che operano negli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) confinanti con il Parco Nazionale d’Abruzzo ed avviare in tutto il Paese un piano straordinario per la tutela degli orsi che preveda un rafforzamento di tutti i presidi del Corpo Forestale dello Stato, perche’ questa e’ una guerra non solo contro la natura ma contro lo Stato italiano, di cui la fauna selvatica e’ patrimonio indisponibile (art. 1 legge 157/92). E’ quanto chiede l’Ente Nazionale Protezione Animali in seguito ai risultati della necroscopia dai quali risulterebbe che l’orso trovato morto nell’Aquilano sarebbe stato ucciso da una fucilata. In particolare l’Enpa chiede con forza che il Ministro dell’Ambiente svolga un ruolo piu’ attivo e concreto nell’adempimento dei propri compiti istituzionali. “Prima il Trentino, ora l’Abruzzo. E’ ormai a tutti chiaro che stiamo vivendo una vera e propria emergenza – dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali -. Una emergenza che riguarda non solo gli orsi, ma, piu’ in generale tutta la fauna selvatica, vittima di una campagna d’odio senza precedenti.” Sotto questo profilo l’Enpa chiede come sia possibile che, dopo lo strazio di 13 orsi in pochissimi anni in Abruzzo, non si trovino i colpevoli di questi “animalicidi”. La responsabilita’ di queste morti – osserva l’Enpa – cade non soltanto su chi materialmente pone fine alla vita di un altro essere senziente ma, anche e soprattutto, su quelle associazioni di categoria e su quei rappresentanti istituzionali che, in aperta violazione della normativa italiana ed europea, alimentano l’allarme nei cittadini istigandoli in vario modo a violare la legge con l’illusione che cio’ sia necessario a proteggere le propria sicurezza. Da un nemico che in realta’ non esiste: e’ l’uomo a minacciare le altre specie, non il contrario. “Ora piu’ che mai tutti coloro i quali svolgono un ruolo pubblico devono mostrare senso di responsabilita’ senza cedere alla tentazione di lanciare allarmi falsi e demagogici solo per conquistare le prime pagine dei giornali – prosegue l’Enpa -. Chi fosse invece intenzionato a fomentare l’odio contro gli animali e contro la fauna selvatica, si ricordi che il nostro codice penale prevede il reato di istigazione a delinquere e che non mancheremo di agire in tal senso”.
ORSA PRO NATURA PELIGNA SUI CONTROLLI ANTIBRACCONAGGIO
<Avevamo sperato che l’esame della carcassa di orso rinvenuta alcuni giorni fa nelle campagne di Pettorano, escludesse la mano dell’uomo.Invece dobbiamo constatare ancora una volta come la stupidità umana, l’ignoranza e la protervia, albergano ancora nelle nostre zone.> afferma Lucio gabrieli, presidente dell’Orsa Pro natura Valle Peligna <Meno di due anni fa avevamo già denunciato e documentato la presenza quotidiana di bracconieri nella zona pedemontana del Genzana, raid notturni a caccia di cinghiali, ma anche di cervi e caprioli quando se ne presenta l’occasione.Non ci risulta che qualcosa sia cambiato. Né controlli accurati ai ristoranti che offrono condimenti a base di cervo o di cinghiale fuori del periodo in cui è aperta la caccia, ma nemmeno controlli sui redditi e perquisizioni domiciliari a quegli individui noti e più volte segnalati, alla ricerca di armi illegali nelle loro abitazioni e pertinenze.La sottovalutazione da parte delle autorità competenti e la sostanziale tolleranza esistente tra le popolazioni verso i reati di bracconaggio al cinghiale, sono la premessa alla certezza dell’impunità di chi ogni notte, armato di carabina, batte le strade frequentate dalla fauna selvatica.Anche le recenti dichiarazioni dei comitati anti-orso, frutto di paure immotivate non supportate da nessuna prova o testimonianza che attribuisca all’orso attacchi all’uomo, possono alimentare le fantasie malate di chi si erge a paladino dei pollai.I danni dell’orso vengono regolarmente risarciti dalla regione e non c’è alcun motivo di lamentarsi per un pollaio distrutto.Nemmeno milioni di galline o di ovini possono eguagliare il valore di un orso in via di estinzione e della cui salvaguardia tutti dovremmo sentirci partecipi>
LAV, APPELLO AL MINISTRO PER BLOCCARE APERTURA CACCIA
E’ un’emergenza, e va fermata l’escalation di violenza in atto, di reati che non sono solo contro gli animali ma contro tutti, contro lo Stato”. E’ quanto afferma in una nota la Lav, nazionale, dopo i primi accertamenti sulla carcassa di un orso Marsicano da parte della Forestale dell’Aquila, che riconducono, e’ notizia di oggi, la morte del plantigrado ad una fucilita. “Specie peraltro particolarmente protette – prosegue la Lav – poiche’ a rischio di estinzione, per non parlare degli altri animali. Per questo la LAV chiede al Ministro dell’Interno Alfano di disporre per domenica prossima, come misura di sicurezza pubblica, il blocco dell’apertura della stagione di caccia. Un’attivita’ che somma, per di piu’, decine e decine di morti e feriti umani ogni anno, anche laddove esercitata legalmente. L’orso marsicano trovato morto venerdi’ scorso in Abruzzo e’ stato infatti ucciso a fucilate. Una vittima che va sommata a quelle registrate in Toscana, piu’ di dieci lupi e canidi uccisi in pochi mesi. I risultati dell’indagine necroscopica sull’orso abruzzese non hanno lasciato dubbi, – conclude la Lav – grazie alla loro esecuzione da parte dell’Unita’ Forense Veterinaria del Ministero della Salute presso l’Istituto Zooprofilattico di Grosseto, lo stesso che finalmente, ieri, e’ stato incaricato delle analisi sulla morte dell’orsa Daniza in Trentino”.