CARRARA “QUI GLI ORSI SONO AMATI. SERVE PRUDENZA”

<Consiglierei prima molta prudenza. Bisogna attendere i risultati delle analisi per capire se effettivamente  si tratta di avvelenamento la causa di morte dell’orso ritrovato ieri a Pettorano sul Gizio. Questa mattina è stato effettuato il sopralluogo  dagli uomini della Forestale con i cani antiveleno e non sono stati trovati bocconi avvelenati. E’ un dato. Prima di sollevare scudi, con taglie, bisogna andarci cauti. Non fa bene a nessuno creare allarmismi>. E’ quanto afferma il presidente del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Antonio Carrara, il quale, all’indomani del ritrovamento nelle campagne pettoranesi del plantigrado senza vita , tiene a fare alcune precisazioni, cominciando dal fatto che non è un territorio ostile agli orsi e che l’area di Pettorano non fa parte del Parco nazionale d’Abruzzo.  <Quando è stata investita Peppina, tutti hanno parlato di uccisione e non era vero; quando fu ritrovato il collare di Gemma si parlò ancora di uccisione e anche in quel caso non corrispondeva a verità. Ritengo quindi che occorre prudenza anche in questo caso> continua Carrara, ricordando che negli ultimi tempi si sono verificati due decessi di orsi: uno in un’area ai confini con il Pnalm, l’altro fuori dalla zona di protezione.  Condivide Carrara  l’idea del presidente di Legambiente, secondo il quale le strutture del Parco vanno rafforzate. <Sulla base dell’esperienza di questi mesi ritengo che vada presa in considerazione questa ipotesi, così da consentire più efficacia di azione all’interno e all’esterno del parco, per dare risposte più immediate in termini di prevenzione e di intervento. Non si possono avere terre di nessuno in cui non si capisce chi se ne deve occupare> commenta il presidente del Pnalm, spiegando che <non si può ritenere che una Riserva regionale possa avere competenze e strutture adatte per affrontare da sola il problema dell’orso, nonostante l’ottimo lavoro sull’orso svolto in questi anni dalla Riserva  del Monte Genzana, con il monitoraggio, avvistamenti. Ma la Riserva non ce la fa a fare da sola>. Rafforzare una struttura, secondo Carrara, vuol dire andare ad incrementare, ad esempio,  veterinari e biologi (in quanto al momento sono solo due) e attuare il coordinamento delle aree protette <è un’ipotesi questa su cui stiamo costruendo il nuovo progetto Life> precisa il presidente, toccando, inoltre, il problema di carattere sanitario, in cui autorità competenti, in questo caso, devono garantire un controllo efficace non solo rispetto alle norme attuali, ma bisogna andare oltre in quanto ci sono una serie di malattie trasmissibili dell’orso. Tornando a Pettorano, la questione, nello specifico, riguarda la frequenza assidua, soprattutto negli ultimi tempi, di alcuni orsi che contemporaneamente hanno assunto lo stesso comportamento dell’orsa Gemma, (habituè ormai del centro abitato di Scanno) sviluppando l’abitudine ad avvicinarsi alle case, ai pollai. Che non si possa far finta di nulla lo sa bene il presidente Carrara, il quale afferma che sarebbe un errore non dare risposte da questo punto di vista <Il Parco mette a disposizione le sue competenze per azioni di dissuasione. Con recinti elettrificati, efficaci per rassicurare la popolazione e per evitare i danni>.  Annuncia, infine, che tra oggi e domani metteranno in atto da subito azioni di dissuasione.