GUARDIA MEDICA, REGIONE PROROGA SERVIZIO DAL DESTINO SEGNATO
Sembra essere segnato il destino per la guardia medica a Campo di Giove che dal prossimo novembre rischia la soppressione. C’era tutta la popolazione di Cansano e Campo di Giove ieri nella sala Oasi di San Francesco a chiedere a gran voce di non sopprimere il servizio di continuità assistenziale nei paesi ai piedi della Majella, dove si è riunita la Giunta regionale per affrontare il nodo sanità e in particolare il caso guardia medica, la cui chiusura era prevista per il 1 settembre. Il servizio sarà prorogato di due mesi, assicura l’assessore regionale Silvio Paolucci (il quale ha fatto visita nelle ore precedenti all’ospedale sulmonese) “Continueremo a garantire la continuità del servizio assistenziale per 60 giorni e nel frattempo confezioneremo una proposta che si articolerà in tre punti” ha detto Paolucci.
Nella mattinata, però, durante la sua visita all’ospedale sulmonese insieme al manager Asl, Giancarlo Silveri, incontrando il sindaco di Sulmona Peppino Ranalli, alla presenza anche del consigliere regionale Andrea Gerosolimo, il direttore generale dell’azienda sanitaria ha spiegato che <scaduta la proroga di due mesi concessa, il servizio di guardia medica sarà soppresso, ma non provocherà disagi, compreso nella rete di organizzazione dei servizi di emergenza> ha precisato. In quell’incontro si è discusso del caso Punto nascita nel territorio peligno, le cui sorti, secondo l’assessore Paolucci, si conosceranno solo in autunno prossimo, quando si delineerà il quadro di riorganizzazione. Previsto un comitato tecnico-scientifico per valutare situazioni in due mesi circa di tempo. Ha replicato il primo cittadino sottolineando che si lotterà per attuare il progetto di sanità specifico per la Valle Peligna.
Paolucci, ha spiegato i diversi punti della proposta che <la Giunta confezionerà in otto settimane e sarà molto avanzata”. Ha affermato che “in ogni palazzo municipale dei 305 comuni abruzzesi saranno in funzione altrettanti defibrillatori automatici che verranno fatti funzionare da personale medico e paramedico appositamente formato; sarà predisposto un piano capillare della rete di emergenza-urgenza e dei 118 che prevede in ogni postazione un innalzamento della dotazione del personale in servizio; verranno previste opportune misure di assistenza anche per i comuni montani a bassa densità abitativa” Presenti i primi cittadini di Cansano e Campo di Giove, Mario Ciampaglione e Giovanni Di Mascio, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, gli assessori Dino Pepe, Donato Di Matteo, Mario Mazzocca e Silvio Paolucci. L’impegno di occuparsi dei problemi connessi con l’assistenza sanitaria dell’utenza delle zone interne era stato promesso dallo stesso D’Alfonso in occasione della seduta tematica della Giunta Regionale del 3 agosto scorso sul Treno dei Parchi, dove la popolazione ha protestato sventolando le tessere elettorali (clicca).
La popolazione , pur nella consapevolezza che necessità di carattere economico hanno dettato le esigenze di rimodulazione del servizio, ha chiesto alla Giunta regionale di adottare le opportune misure per ripristinare le condizioni minime di uguaglianza e in particolare il “diritto alla salute” costituzionalmente garantito e quindi non solo dei cittadini residenti in zone ad alta densità abitative, ma anche in quelle delle aree interne e svantaggiate.
“Il Decreto commissariale che stabilisce la chiusura della Guardia Medica”, ha ricordato l’assessore alla sanità, “risale alla passata legislatura (27 agosto 2013); noi abbiamo chiesto la proroga perché abbiamo intenzione di presentare un pacchetto di proposte e di modifiche”.D’Alfonso ha detto che “la Regione sta lavorando per uscire dal commissariamento e per riprenderci l’autonomia nella gestione della sanità: restituiremo diritti alle zone interne, perché non è vero che dove si restringe il numero degli abitanti ci debba essere il restringimento del diritto all’assistenza sanitaria”. “Sarà riorganizzata la presenza dei servizi sanitari sul territorio tenendo conto dei limiti fissati dalla sua sostenibilità economica e finanziaria”. D’Alfonso ha chiuso la riunione, che in alcuni momenti ha registrato punte di tensione dovuta alla passione con la quale gli intervenuti hanno esposto le loro ragioni, con la promessa di incontrare di nuovo la cittadinanza di Campo di Giove: “Noi ci rivedremo qui, davanti ai vostri sindaci, fra 30 giorni sapendo che vogliamo rendervi soddisfatti: perché la soluzione non coinciderà con quello che avete visto nel passato, ma probabilmente sarà ancora più efficiente”.