OPPOSIZIONE CRITICA IL CARTELLONE EVENTI DEL COMUNE
SULMONA – Critiche al cartellone estivo arrivano dall’opposizione di palazzo San Francesco, che affida il malcontento a una nota a firma dei consiglieri Alessandro Lucci, Gianfranco Di Piero, Mimmo Di Benedetto, Luigi Santilli e Alessandro Pantaleo. Secondo la minoranza si tratta di eventi messi in campo grazie allo sforzo delle associazioni locali, suggerendo, invece, che <un Comune, anche se piccolo come quello di Sulmona, che intende proporre alla città un “cartellone estivo” deve necessariamente impegnare se stesso nella realizzazione di almeno un concerto, una mostra, un evento di risonanza extracittadina>. Scrive la minoranza che <scorrendo il programma stilato dall’assessore Marinucci, sia la strada dei capitali (presenti solo in casi straordinari di viaggi e “kermesse”) che quella dell’ingegno non siano state affatto seguite. Risulta, piuttosto, un’accurata elencazione di attività promosse da realtà diverse dal Comune>. Evidenzia di <plaudire alle tante associazioni culturali, sportive, religiose, di quartiere, che, indipendentemente da questa o da altra amministrazione, si impegnano a lavorare per rendere più vivibile la propria città attraverso l’ organizzazione dei più disparati eventi (ci riferiamo sia a quelli inseriti che a quelli non presenti nel cartellone e chi chiediamo anche quali siano i criteri di inserimento e di esclusione). Non si può non riconoscere che, grazie alla caparbietà e all’impegno diuturno di alcune associazioni che da anni promuovono eventi di valore nazionale ed internazionale, il nome di Sulmona si accomuna a quello di altri importanti centri culturali. Ma, quello di cui si parla> aggiungono i consiglieri di opposizione <non è un cartellone estivo, quanto meno non è un “Cartellone Estivo” frutto dell’Amministrazione Comunale. L’elencazione degli eventi proposti dagli altri è un pro-memoria che il Comune potrebbe sponsorizzare e sostenere creando una “Agenda degli eventi estivi”, offrendo anche uno spazio sul sito del Comune o impegnando una cifra per realizzare degli opuscoli>. Aggiungono, poi, che <il cartellone estivo tardivamente presentato dall’amministrazione Comunale non riesce certamente a tradurre nel reale la fatidica espressione “riapriremo le grandi fabbriche chiuse della cultura”, che aveva costituito uno dei motti principali della campagna elettorale della compagine che sosteneva l’attuale Sindaco Ranalli.Da buon contabile quale è, Ranalli sa bene che, per aprire una fabbrica, si rendono necessari operai, strutture e, soprattutto capitali.L’imprenditoria moderna ci insegna che, in mancanza dei tre elementi fondamentali, se si intende comunque creare dal nulla ditte, fabbriche, imprese di ogni genere, vanno impiegati altri stimolatori, quali ingegno, fantasia, relazioni>.