SINDACO “PROCESSO NON E’ CONTRO BUSSESI”. CHIODI CRITICA I MEDIA. ORDINE GIORNALISTI “NON SI PUO’ TACERE”

“Chi ha inquinato deve pagare. Non si può dire che è colpa dei bussesi, noi siamo le vittime, ai media chiedo di non abbandonarci e di ristabilire una verità perché il processo a Chieti è contro la Montedison, non contro Bussi e i suoi cittadini”. E’ quanto ha detto il sindaco di Bussi, Salvatore La Gatta, durante il Consiglio straordinario dedicato alle vicenda della megadiscarica dei veleni chimici, davanti a esponenti politici, compreso il presidente della Regione, Gianni Chiodi, anche se non ha mancato di polemizzare con i media. Chiede la bonifica dei veleni il primo cittadino, annunciando che tra le azioni che il Comune  ha intenzione di intraprendere, a tutela della cittadinanza, c’è anche quella della class action contro Montedison. “Aspetteremo i risultati del processo di Chieti: se la Montedison dovesse essere condannata, partiremo con l’iniziativa”.

CHIODI CRITICA I GIORNALISTI. RISPONDE PRESIDENTE ODG 

”E’ un diritto irrinunciabile dei cittadini abruzzesi conoscere le modalità con le quali, per decenni, sono stati avvelenati da una discarica di rifiuti tossici realizzata illegalmente sopra l’acqua che bevevano tutti i giorni. Privarli di questo – come qualche politico pretende per salvaguardare l’immagine dell’Abruzzo o dei paesi coinvolti in questa vicenda – significa colpirli per la seconda volta: con l’inquinamento direttamente sulla loro salute, con la segretezza direttamente sull’intangibile diritto a conoscere la verità”.
Lo scrive il presidente dell‘Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta, in risposta alle dichiarazioni del presidente della Regione Gianni Chiodi il quale, durante il consiglio straordinario a Bussi sul Tirino ha detto che ‘”Sulla vicenda della discarica di Bussi l’informazione ha fatto danni incredibili, a volte anche su fatti falsi. Io credo che si possa agire nei confronti di coloro che hanno fatto allarmismo”. Ma anche il sindaco di Bussi Salvatore La Gatta ha polemizzato con i media, anche se ha chiesto all’informazione di continuare a seguire le vicende della discarica e aiutare il paese‘Anche gli amministratori della zona dovrebbero osservare una qualche cautela in più quando attribuiscono ai media la responsabilità dell’allarme generato attorno alla vicendaha infatti detto Pallotta – Oggi, dicono, l’acqua è pulita e sono pronti a farsi fotografare con caraffe e bicchieri pieni per dimostrare che loro non hanno timore di bere l’acqua dei rubinetti. Se solo questi amministratori, di oggi e di ieri, fossero stati altrettanto accorti nel capire quello che stava avvenendo sui loro territori o avessero solamente dato ascolto a chi intuiva quello che stava accadendo, oggi potrebbero essere compresi dalla pubblica opinione. I giornalisti e i loro giornali hanno il dovere di raccontare tutto quello che sanno. Non possono tacere: è un lusso che non si possono permettere”.