DI NINO TRASPORTI “NESSUNO PUO’ CALPESTARE DIGNITA’ E ONESTA’ DI CHI LAVORA E CREA LAVORO”

In merito alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’azienda Di Nino Trasporti srl, i vertici, in un comunicato stampa, respingono le accuse .<Soprattutto> spiegano <vista la fonte inattendibile ed inaffidabile delle denunce>.  Ripercorrono la vicenda, riportando le carte dell’indagine, che partirebbe da due ex dipendenti (licenziati  per superamento del comporto e sottoposto a diverse procedure disciplinari), come si precisa nella nota, i quali  avrebbero <accusato i titolari della società di manomettere gli apparati cronotachigrafi e di costringere i dipendenti a turni di lavoro pesanti> ma  <tutti i successivi verbali levati dalla Polizia Stradale sugli autotreni condotti dai dipendenti della Di Nino Trasporti sono già stati annullati in sede giudiziale>. Nella lunga nota spiegano, inoltre, che , in merito alle accuse  dei due, di essere stati costretti a votare la figlia di Piero Di Nino, Antonella Di Nino, alle scorse elezioni provinciali del 2010,  <tale denuncia viene sporta a distanza di oltre due anni dal voto e allorquando erano iniziati i primi dissapori relativi al rapporto lavorativo. Non è nelle corde di questa Azienda costringere nessuno. Né sul lavoro né nell’esercizio del libero voto. Vero è che dalle carte in nostro possesso non vi è riscontro di alcunché> precisano i titolari dell’azienda. <Non si può gettare fango sull’onorabilità di una società leader nel settore che da oltre quarant’anni lavora al servizio della committenza garantendo livelli occupazionali anche in un momento di grave crisi. Non permetteremo a nessuno di ledere la dignità e l’onestà di chi lavora e crea lavoro. Non consentiremo a nessuno di rovinare non solo le nostre vite lavorative ma soprattutto quelle dei tanti collaboratori onesti che ci affiancano e che sono oltre centotrenta.  E ciò soprattutto vista la fonte inattendibile ed inaffidabile delle denunce. Abbiamo affidato la tutela dei nostri diritti ai nostri legali, gli avvocati Vincenzo Margiotta, Antonio Larussa e Antonella Di Nino, affinché la verità vera venga acclarata e siamo fiduciosi nel lavoro sereno che svolgerà la Magistratura>